Cronaca
26 Aprile 2022
L'ispettore è stato portato a Cona, dove ha ricevuto una prognosi di 15 giorni per problemi al braccio e al gomito. La Lega invoca l'intervento della ministra Cartabia

Detenuto aggredisce, ferisce e tenta di strangolare un poliziotto in carcere

di Redazione | 3 min

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Ancora aggressioni nel carcere di Ferrara. Lunedì sera, un detenuto ha prima aggredito un ispettore, un sovrintendente e un agente, per poi, durante la notte, sferrare un pugno in faccia a un altro ispettore, responsabile della sorveglianza notturna.

Quest’ultimo, inviato al pronto soccorso dell’ospedale di Cona per poter ricevere le cure del caso, ha avuto una prognosi di quindici giorni, in seguito a problemi al braccio e al gomito che gli hanno comportato l’inversione del capitello radiale.

“Ci riferiscono i colleghi di Ferrara – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Campobasso, segretario nazionale – che il detenuto aveva anche afferrato l’ispettore dal collo, probabilmente per un tentativo di strangolamento, non riuscito grazie al pronto intervento degli altri colleghi”.

I due aggiungono: “Speriamo che presto l’amministrazione e la ministra avviino ogni utile iniziativa per risolvere il gravissimo problema della gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, così come indicato anche dalla Corte Costituzionale, in una recente sentenza di gennaio dello scorso anno”.

“Nel frattempo – concludono i due sindacalisti – sarebbe opportuno istituire in numero sufficiente sezioni dedicate, come le articolazioni di salute mentale, in collaborazione con le Ausl, con l’obiettivo di fornire cure adeguate a queste persone che, come dice la stessa Corte, creano problemi alla sicurezza e non ricevono le cure necessarie“.

Sull’evento è intervenuto anche il consigliere regionale Fabio Bergamini della Lega: “Mi chiedo per quale motivo non viene adottato un protocollo operativo di intervento in casi di aggressioni ripetute. Gli operatori penitenziari non possono subire in continuazione questi soprusi.  Mancano linee guida e strumenti di deterrenza efficaci“.

Le assenze dal lavoro per le violenze (anche psicologiche) riportate dai poliziotti penitenziari sono un campanello d’allarme, in tal senso, ma le Istituzioni restano fin qui sorde al problema. “I detenuti problematici – rincara la dose il consigliere leghista – sono liberi di socializzare tra di loro anche ad orari insoliti, a tarda sera, quando gli agenti in servizio sono ridotti rispetto ai turni diurni, compromettendo non poco l’ordine e la sicurezza dell’istituto”.

“Aggiungiamo – conclude Bergamini – che si tratta di un penitenziario ampiamente sotto organico, pure in condizioni normali. Se a questo sommiamo l’impossibilità degli agenti di potersi difendere dalle aggressioni, è facile comprendere come ci si trovi di fronte ad una situazione potenzialmente esplosiva. Per questo è mia intenzione portare a conoscenza del problema il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari, affinché si richiedano misure opportune, anche di tutela dei lavoratori, al Governo”.

E proprio lo stesso Ostellari, già commissario Lega Emilia per Salvini Premier, ha affermato: “La situazione del carcere dell’Arginone, a Ferrara, va risolta il prima possibile. Vanno interrotte le ripetute aggressioni a danni di agenti della Polizia Penitenziaria e del personale medico e ripristinate legalità e condizioni di lavoro dignitose per tutti gli operatori. Occorre aggiornare organici, dotazioni tecniche e protocolli operativi. Chiedo alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, di visitare la struttura e valutare di persona. La Lega è e sarà sempre dalla parte delle donne e degli uomini che servono lo Stato e che non meritano di essere trattati come lavoratori di serie b”.

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