Il medico copparese Giuseppe Buraschi è stato condannato in primo grado in rito abbreviato per aver diffamato Ilaria Cucchi e i suoi genitori.
A portarlo in tribunale il 66enne sono state le frasi che il 4 ottobre 2018 aveva affidato a Facebook, scrivendo sulla pagina di Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia “questa è una mitomane pronta a tutto… la morte di suo fratello si è rivelata essere una gallina dalle uova d’oro per lei e per la sua famiglia”.
Espressioni postate a commento di un articolo del Corriere della Sera dal titolo “Ilaria Cucchi e i social: La mia vita sconvolta da minacce continue” e giudicate “ingiuriose e gravemente diffamatorie e del tutto destituite di ogni benché minimo fondamento di verità” secondo Ilaria Cucchi, che non ci pensò due volte per sporgere querela attraverso il suo legale, l’avvocato Fabio Anselmo.
Per quelle parole, nonostante la richiesta di archiviazione della procura, seguita dall’opposizione della parte offesa, il gip Carlo Negri ordinò lo scorso ottobre l’imputazione coatta. In sede di rito abbreviato, che permette uno sconto di pena, la procura chiese l’assoluzione, mentre il giudice Andrea Migliorelli ha deciso per la condanna per diffamazione aggravata.
La pena prevede 1200 euro di multa più il pagamento delle spese processuali per la costituzione di parte civile (4400 euro per Ilaria Cucchi, 2500 euro per i genitori Giovanni Cucchi e Rita Calore, assistiti dall’avvocato Bernardo Gentile. A questo si aggiunge una provvisionale di 5000 euro in favore di Ilaria Cucchi e di 2500 euro per ciascun genitore. L’eventuale risarcimento del danno sarà poi da liquidarsi in un separato giudizio civile.
All’imputato sono state concesse la sospensione condizionale della pena e la non menzione del casellario.
In attesa delle motivazioni, che verranno depositate entro 60 giorni, l’avvocato della difesa, Alessandra Palma, anticipa che farà sicuramente appello, mentre Anselmo annuncia “un’azione legale contro il segretario del Sap che ha accolto quelle parole infamanti sulla propria pagina e ha avuto pure il coraggio di esprimere la propria solidarietà al dott. Buraschi. La legge deve essere uguale per tutti”.
Ilaria Cucchi sceglie i social per sfogarsi contro quelle “parole terribili. Queste parole, tuttavia, vengono postate da un medico, Giuseppe Buraschi, che a suo tempo fece il giuramento di Ippocrate. Parole legittime per la Procura di Ferrara. Per questo avevo espresso tutta la mia amarezza”.
Poi gip e giudice di primo grado “e hanno ritenute prima meritevoli di un processo e poi, oggi, di una condanna. Avevo ragione e sono felice per me e per i miei genitori”.
Anche lei ora pensa al segretario del Sap, il ferrarese Stefano Paoloni, “che per quelle parole espresse a Buraschi solidarietà dopo averle accolte nella propria pagina Facebook. In un paese civile non si può permettere che queste espressioni possano essere coperte dal diritto di critica. Qui si tratta soltanto di rivendicare il diritto di offendere, il diritto all’odio e non a quello nobile costituzionalmente garantito”.
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