Eventi e cultura
15 Maggio 2021
L'assessore Gulinelli non ne aveva fatto il nome. Il critico d'arte: “Saranno esposti a Schifanoia”

I disegni di Ghedini acquistati dalla Fondazione Cavallini-Sgarbi

di Redazione | 2 min

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I 31 disegni donati dal pittore settecentesco Giuseppe Ghedini alla biblioteca Ariostea, e poi scomparsi per riapparire nel negozio di un antiquario a Milano, sono stati acquistati dalla Fondazione Cavallini-Sgarbi.

Svelato il mistero che attanagliava le associazioni culturali ferraresi che chiedevano spiegazioni all’assessore alla cultura del Comune di Ferrara Marco Gulinelli.

Amici Biblioteca Ariostea, Amici dei musei e dei monumenti ferraresi, Ferrariae Decus e Deputazione di Storia Patria avevano contattato lo scorso ottobre il Comune di Ferrara per consigliarne l’acquisto. Il valore stimato era di 20mila euro e le stesse associazioni si erano rese disponibili a contribuire economicamente all’esborso.

Gulinelli assicura di volerci “mettere la faccia”, ma si fa di nebbia per mesi. Solo “dopo lunghi silenzi e ripetute sollecitazioni”, lamentano le associazioni, in aprile l’assessore fa sapere che l’amministrazione sta “valutando anche la possibilità di acquistarli non direttamente ma attraverso una Fondazione privata che li donerebbe al Comune e questo agevolerebbe le procedure tecnico amministrative trattandosi di un antiquario privato”.

Quale fosse questa fondazione Gulinelli non l’aveva detto. Lo ha svelato ieri, in sede di presentazione del nuovo museo Schifanoia Vittorio Sgarbi: “ questo interessante documento è stato segnalato da Ranieri Varese ed altri al Comune, io ho deciso di acquistarlo con la Fondazione Cavallini-Sgarbi, che lo presterà al museo per esporlo al suo interno”.

Nell’idea del presidente di Ferrara Arte i disegni verranno affiancati da una tecnologia che permetterà si sfogliarli, ammirarli e consultarli. “La biblioteca non è uno spazio espositivo adatto – afferma Sgarbi -, non è un museo. In Ariostea quei disegni sarebbero finiti dentro uno scrigno”.

Quanto alle associazioni e al loro interessamento, “non mi risulta che siano riusciti a metter fuori nemmeno una parte dei 20mila euro necessari”, sostiene Sgrabi, che fa sapere di aver cercato di interessare anche la Fondazione Estense.

“Se fondazioni e associazioni non trovano 20mila euro mi pare che siano ‘amici’ per modo di dire – punzecchia il critico d’arte -. Non vedo perché protestare per il fatto che il Comune ha trovato una soluzione brillante”.

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