Salute
19 Giugno 2020

A chi rivolgersi per sanificare gli ambienti

di Redazione | 3 min

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In questi mesi di lockdown ci siamo ritrovati chiusi in casa senza poter uscire né vedere nessuno, con molte attività completamente ferme, escludendo quelle ritenute necessarie, ad esempio per consentire comunque l’accesso alle cure mediche o per l’approvvigionamento dei beni di prima necessità. Ora, con il passaggio alla fase 2 e con un progressiva riapertura di tutte le attività, ci siamo dovuti adattare a delle norme e a degli standard a cui non eravamo abituati.

Oltre a quei comportamenti che ora iniziano a sembrarci quasi normali come l’utilizzo della mascherina, dei guanti e di tutti i dispositivi individuali di protezione, e al mantenimento del distanziamento interpersonale di almeno un metro, ciò che è cambiato in modo determinante soprattutto nei luoghi aperti al pubblico è l’attenzione all’igiene: la parola d’ordine è sanificare!

A chi rivolgersi per la sanificazione

Per effettuare la sanificazione a chi rivolgersi? Questa è una domanda che ovviamente in molti si staranno ponendo per un motivo molto semplice: in passato il rispetto delle norme igieniche si manifestava sicuramente attraverso la comune e quotidiana pulizia, salvo poi effettuare operazioni periodiche e straordinarie. Oggi non è più così: l’attenzione all’igiene è diventata un elemento cardine della nostra società in funzione della straordinarietà della situazione in cui ci siamo venuti a trovare. Sanificare gli ambienti è diventato necessario e, in alcuni casi, addirittura obbligatorio: prendiamo ad esempio i negozi, i supermercati, gli uffici pubblici, le attività dove c’è un ampio ricircolo di persone all’interno della stessa giornata come quelle del mondo della ristorazione: si pensi a bar, pizzerie, pub, ristoranti.

Per tutte queste ipotesi, nessuna norma prevede l’obbligo di rivolgersi a ditte specializzate per lo svolgimento delle operazioni di sanificazione ma, a prescindere dalla scelta effettuata circa il ricorso a dei professionisti (che rappresenta sicuramente la soluzione ottimale) o lo svolgimento in proprio di queste attività, ciò che rimane fondamentale è, per ottenere dei risultati soddisfacenti, l’utilizzo dei giusti prodotti, ad esempio rivolgendosi a ditte specializzate nel settore come Rentacs.

Come si effettua la sanificazione

Innanzitutto è necessario effettuare una distinzione che, fino a poco tempo fa, per molti non era chiara, anzi, quasi tutti utilizzavamo i termini pulizia e sanificazione come se fossero dei sinonimi. Nella realtà, non è così. La pulizia riguarda quelle operazioni manuali di rimozione dello sporco, delle macchie e dei cattivi odori. Essa va sempre e comunque effettuata anche come operazione preliminare, in quanto non avrebbe efficacia sanificare un ambiente non pulito. La sanificazione invece prevede l’utilizzo di prodotti specifici: come raccomanda il Ministero della Salute, è necessario avvalersi di elementi in uso in ambienti sanitari come l’ipoclorito di sodio, quella che comunemente conosciamo come candeggina, etanolo e perossido di idrogeno. Questa tecnica è sempre necessaria, e lo è ancor di più per tutti gli ambienti molto frequentati e, quindi, con un più alto rischio di contaminazione da coronavirus come ad esempio negozi, uffici pubblici, mezzi di trasporto: questi devono essere prima puliti in modo approfondito e poi sanificati con l’uso di ipoclorito di sodio 0,1%. Talune superfici, tuttavia, possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio; in questi casi è possibile utilizzare etanolo al 70%.

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