Poggio Renatico
16 Giugno 2020
Misura cautelare a Poggio Renatico per il 60enne Ferdinando Scremin, accusato del trasporto di cocaina e marijuana tra Veneto, Calabria e Colombia

Dalla Mala del Brenta agli arresti domiciliari per traffico di droga

di Redazione | 2 min

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Poggio Renatico. Ferdinando Scremin finisce agli arresti domiciliari. Il 60enne, nato a Cittadella ma residente da anni a Poggio Renatico, già affiliato alla Mala del Brenta, è uno dei volti noti del traffico di droga su larga scala tra Veneto, Calabria e Sud America.

Arrestato più volte negli anni per reati legati al traffico di stupefacenti, il pluripregiudicato (indicato a suo tempo dalle cronache come il nuovo Maniero) è attualmente sottoposto alla misura della detenzione domiciliare nella sua abitazione a Poggio Renatico.

Sono stati i carabinieri della Stazione di Poggio Renatico ad applicare nel pomeriggio di lunedì questa misura restrittiva, in esecuzione di ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa lo stesso giorno dal Gip del Tribunale di Venezia.

Scremin è ritenuto co-autore, insieme ad altri soggetti destinatari di più grave misura cautelare custodiale, di plurime condotte di trasporto, spedizione, commercio e cessione di sostanze stupefacenti di vario tipo poste in essere nelle province di Padova e Reggio Calabria, fino allo stato della Colombia, tra giugno e settembre 2012.

L’ultimo arresto risale a giugno 2019 durante la maxi operazione “Edera” dei carabinieri del Ros, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che ha smantellato quattro gruppi di matrice ‘ndranghetista che importavano migliaia di chili di cocaina e marijuana dal Sudamerica all’Italia, per poi smerciarla in Veneto, Lombardia e Canada.

Fra i 30 arresti per associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti figura appunto quello di Ferdinando Scremin, uomo già ben noto della nuova Mala del Brenta, con contatti in Colombia per l’arrivo della droga e per questo già arrestato nel 2015 dalla Guardia di Finanza nell’operazione “Mexcal” e condannato a 8 anni, poi arrestato nel 2018 dalla Squadra Mobile di Ferrara nell’operazione “Spritz”.

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