Poggio Renatico
17 Giugno 2019
Fra le 30 persone arrestate nella maxi operazione "Edera" figura anche un 59enne residente a Poggio Renatico già noto alle cronache

Droga della ‘ndrangheta nel Nord Italia, un arresto anche in provincia di Ferrara

di Redazione | 2 min

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Figura anche il 59enne Ferdinando Scremin, nato a Cittadella ma residente da anni a Poggio Renatico, fra i 30 arrestati nella maxi operazione dei carabinieri del Ros, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che ha smantellato quattro gruppi di matrice ‘ndranghetista che importavano migliaia di chili di cocaina e marijuana dal Sudamerica all’Italia, per poi smerciarla in Veneto, Lombardia e Canada.

I 30 arresti sono scattati all’alba di giovedì scorso (23 in carcere e 7 ai domiciliari) e gli arrestati dovranno rispondere di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti. L’operazione, chiamata “Edera”, ha permesso di incastrare alcuni volti ben noti nel mondo dello spaccio veneto su grande scala per aver militati in gioventù tra le fila della Mala del Brenta, più volte arrestati negli anni per reati legati al traffico di stupefacenti.

Fra questi, appunto, anche Ferdinando Scremin (ora in carcere). Scremin, 58 anni, di origine veneta ma residente a Poggio Renatico, è infatti uomo già ben noto della nuova Mala del Brenta (indicato a suo tempo dalle cronache come il nuovo Maniero), con contatti in Colombia per l’arrivo della droga e per questo già arrestato nel 2015 dalla Guardia di Finanza nell’operazione “Mexcal” e condannato a 8 anni, quindi arrestato nel 2018 dalla Squadra Mobile di Ferrara nell’operazione “Spritz”.

L’operazione “Edera” è l’ultimo atto di precedenti nove anni di indagini internazionali che in passato hanno portato all’arresto di 58 persone, in particolare all’interno delle cosche calabresi. Grazie alla collaborazione con la Dea, la Dcsa e le polizie francese, olandese e colombiana le misure cautelari emesse dal gip sono scattate a Padova, Bologna, Bergamo, Milano, Reggio Calabria oltre a due in Olanda e altrettante in Colombia e Francia. L’organizzazione si fondava su quattro gruppi, ognuno dei quali con precisi ruoli, che si rifornivano in Spagna e in Sudamerica per poi distribuire la droga e gestire lo smercio nel Nord Italia, in Calabria e perfino in Canada.

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