Politica
27 Aprile 2020
Ferrara e Copparo svettano per i costi più alti. Altri comuni hanno applicato sconti in segno di umanità per i lutti da Coronavirus

Bare da Bergamo. Calderoli prova a far polemica sui morti, ma è un boomerang per la Lega

di Marco Zavagli | 3 min

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“Non c’è davvero limite alla vergogna”. L’affermazione di indignazione arriva dalla bocca di Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato in quota Lega. A far inorridire l’esponente del Carroccio è un servizio del Tg1 che mostra le tariffe per le cremazioni in capo alle famiglie.

“Le famiglie di Bergamo – scrive – che non hanno potuto salutare e seppellire i propri cari uccisi dal coronavirus nelle tragiche settimane di massimo picco adesso si stanno vendendo recapitare le fatture per la cremazione, fuori regione, delle salme”.

Dimostrando di non saper nulla dell’argomento e senza essersi prima informato, Calderoli sostiene che “a battere cassa non sono dei privati insensibili ma è lo Stato italiano. Ma ci rendiamo conto a quale vergogna siamo arrivati? Da Roma esigiamo che parta una lettera di scuse destinata ad ognuna di queste famiglie. Si vergogni Conte, si vergognino i suoi ministri”.

https://www.facebook.com/RobertoCalderoli/posts/10158149956159471

Il tentativo di speculare politicamente sui morti di Bergamo si trasforma però in un effetto boomerang, perché ad applicare quelle tariffe (e a riscuoterle) non è il Governo, bensì i singoli comuni. Tra i quali la giunta leghista di Ferrara guidata dal collega di partito Alan Fabbri e quella sempre leghista di Copparo guidata da Fabrizio Pagnoni.

Il servizio della Rai mostrava le tariffe applicate dalle varie città, dove svettano i costi per le cremazioni praticati da Ferrara (563,67 euro) e Copparo (562,42 euro), entrambi a guida Lega. E sono proprio le giunte dei due comuni, non il governo, a stabilirle. E sempre loro hanno la facoltà di rivederle.

Tra l’altro, rispetto ad altre città, i costi sono alquanto elevati. Anche perché alcuni comuni, come Bologna e Padova, hanno applicato sostanziosi sconti per le bare che venivano dalla Lombardia in segno di ‘burocratica pietà’ per i lutti da Coronavirus. La tabella con i costi dei vari comuni è stata pubblicata sul sito del Comune di Bergamo.

Questo non significa che vada seguito al contrario il ragionamento di sciacallaggio politico di Calderoli: Ferrara, così come Copparo, non speculano sulle morti di Bergamo. Applicano a loro la stessa tariffa che applicano alle cremazioni locali (oltre i costi del trasporto che qui non sussistono, dal momento che se ne è fatto carico l’Esercito).

Altro conto è immaginare che sindaco e giunta avrebbero potuto applicare una scontistica speciale in segno di umanità, ma “a noi e, a quanto mi risulta, nemmeno al Comune non è arrivata alcuna richiesta scritta in questo senso”, fa sapere Luca Cimarelli, presidente della Holding che attraverso Ferrara Tua gestisce i servizi cimiteriali.

Non abbiamo aumentato le tariffe, né ce ne siamo approfittati – ribadisce Cimarelli -. Ci hanno chiamati i comuni quando erano allo stremo e noi abbiamo garantito di soddisfare le loro richieste in 48 ore. E questo grazie ai dipendenti che si sono adoperati con turni straordinari e festivi”.

Capita l’iperbolica gaffe, Calderoli sul suo profilo Facebook ha provato a correggere il tiro: “Forse non ci siamo capiti e allora lo ripeto: il costo delle cremazioni delle salme dei cittadini bergamaschi deve pagarlo lo Stato […]; questi costi non possono essere a carico né dei Comuni che hanno ospitato queste salme, e che ringrazio, né delle famiglie bergamasche che non hanno potuto salutare le spoglie dei propri cari”.

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