Italia Viva. Assemblea degli iscritti con Marattin a Factory Grisù
Domani venerdì 3 maggio alle 18 presso Factory Grisù, Luigi Marattin incontrerà i cittadini per un aperitivo di confronto sui temi cari alla cittadinanza
Domani venerdì 3 maggio alle 18 presso Factory Grisù, Luigi Marattin incontrerà i cittadini per un aperitivo di confronto sui temi cari alla cittadinanza
Si era in piena pandemia. In quei giorni gli ospedali italiani lanciavano un grido di aiuto. Anche l'azienda ospedaliera di Ferrara aprì una linea veloce per le donazioni per consentire a tutti i cittadini di donare ciò che potevano. Il giorno successivo anche Alan Fabbri lanciò un appello, ma....
Il lavoro ha un "ruolo fondamentale" nel programma di Anna Zonari così ne delinea alcuni punti, dal contrasto al lavoro nero fino a una giusta retribuzione passando per la sicurezza e l'attenzione al clima e all'innovazione
"Pochi si soffermano - è il pensiero della candidata Monica Chiarini - sul fatto che un capolista della Lega per le elezioni Europee, Vannacci, non si è risparmiato nell’esprimere le sue visioni medioevali sul relegare in classi apposite i ragazzi disabili o nello scagliarsi contro le fasce più deboli della società"
Mercoledì 1° maggio, alle ore 11, la lista “Sinistra Unita Per Anselmo”, insieme al candidato sindaco, si ritroverà presso Piazza Castello per ricordare le tante “'morti bianche', vittime della logica del profitto e di una conseguente insufficiente sicurezza sui luoghi di lavoro"
di Jonatas Di Sabato
Non è riuscito a celare il rammarico Alberto Bova, candidato nelle file della lista di Bonaccini, durante la conferenza stampa indetta presso l’Hotel Europa di corso Giovecca, nel commentare il voto di domenica. “Dopo il Pd – ha detto in apertura Bova – siamo stati il partito che più ha contribuito alla vittoria del presidente e questo ci rende contenti e fieri. Nonostante l’esito abbia visto il dominio della Lega in queste zone, noi siamo riusciti a riportare al voto tanta gente, e questo entusiasmo ci dà molta carica”.
Proseguendo, l’avvocato ha descritto la sua visione di questo esito elettorale: “Il nostro risultato è stato oltre ogni aspettativa perché eravamo da soli. Nelle altre province, c’è stata una media del 5,76%, noi, da soli, in una zona a trazione leghista, abbiamo raggiunto il 4,23%.” Ma accanto all’orgoglio del risultato, la consapevolezza di un obiettivo mancato, del quale, però, le colpe sembrano avere un nome: “Italia Viva nelle altre zone ha dato disposizioni chiare di votare la lista di Bonaccini. Qui da noi, invece, la disposizione è stata di dare il voto solo sul nome del presidente. Fosse stato diverso, avremmo avuto quell’1, 2% in più che avrebbe consentito a Ferrara di avere il quarto consigliere in Regione”.
Altra nota dolente, secondo Bova, la scelta del simbolo del Pd: “Avevamo detto alla gente di scrivere il nome ‘Bova’ accanto alla lista ‘Bonaccini presidente’. Molte persone sono state confuse dal simbolo del Partito Democratico, il quale aveva, all’interno del simbolo, proprio questa scritta. Questo ha fatto sì che molta gente mettesse il mio nome di fianco al simbolo dei dem, rendendo la preferenza nei miei confronti nulla. Se calcoliamo, per difetto, 3 preferenze nulle per seggio, su 160 seggi, abbiamo perso 480 voti”.
Oltre al rammarico, però, la consapevolezza di aver compiuto una piccola impresa: “Ho preso il 50% di voti in più rispetto a Sgarbi e un terzo di voti in più rispetto a Malaguti di Fratelli d’Italia.” Durante la conferenza ha lanciato anche le proposte per il futuro e una speranza di unità partitica: “Ho viaggiato molto e nella provincia ho incontrato molte persone che vorrebbero continuare questo percorso. La lista di Bonaccini è nata per continuare un percorso costruito insieme, anche lo slogan scelto ‘siamo sulla strada giusta’, non è un caso. Io mi sento di poter rappresentare quell’area centrista che andrebbe a raccogliere i moderati, i cattolici, guardando sia verso il Pd, sia verso Forza Italia, partito sempre più in crisi. Spero anche che si avvii una fase di fusione per creare un’entità unica o una coalizione tra ‘Italia Viva’, ‘Azione’ ed ‘Italia in Comune’, se infatti passerà la legge elettorale, con uno sbarramento al 5%, sarà impensabile che chi condivide gli stessi valori ed ha programmi simili non si allei.”
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