Attualità
27 Gennaio 2020
Perego alla riapertura di San Paolo dopo i lavori: "Impegniamoci a essere una Chiesa in uscita" 

Riapre la chiesa di Codrea, il vescovo: “Sia la casa dei sogni”

di Redazione | 3 min

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“Questa chiesa sia anche la casa dei vostri sogni, dei vostri desideri, del vostro futuro, sapendo di trovare qui un Padre e un Figlio che vi accolgono, vi abbracciano, vi amano e uno Spirito che consola”. È un messaggio a vivere appieno la vita parrocchiale quello esortato dall’arcivescovo di Ferrara Gian Carlo Perego alla riapertura della chiesa di Codrea dopo i lavori di ristrutturazione.

“Celebriamo nella solennità della conversione di San Paolo, vostro patrono, la festa del ritorno a casa, in questa chiesa, casa di Dio e casa del popolo di Dio. Una casa, una chiesa nata da almeno 700 anni sull’argine dell’antico Po di Volano, quasi a indicare un luogo di approdo, di salvezza” annuncia il monsignore durante l’omelia.

Presenti don Vittorio, don Rodrigo e il diacono Alessandro, i confratelli del vicariato, “segno di una fraternità che nasce in casa e cresce nella casa di Dio”, autorità civili e militari, imprenditori e restauratori “che vivono con noi e sentono con noi il valore di una festa per una chiesa che è casa di tutti”.

“E da questa chiesa, come in ogni chiesa, noi siamo chiamati a uscire – è l’invito del monsignore, citando Papa Francesco -. È l’invito che oggi Gesù fa anche a noi, in questo tempo di cambiamenti, di mobilità, di distrazione anche che porta a guardare altrove. In questa chiesa che noi riapriamo, in questa casa noi ci prepariamo a camminare, ad andare, ad uscire. La Chiesa cammina con gli uomini”.

“Coinvolgersi, accompagnare, fruttificare, festeggiare sono i quattro verbi della nostra vita parrocchiale, di una chiesa tra le case, di una unità pastorale – afferma il vescovo -. Coinvolgerci: non dobbiamo lasciare agli altri l’impegno della liturgia, della catechesi e della carità, ma queste dimensioni della vita comunitaria devono trovarci attori e non spettatori, attivi e non passivi, partecipi con impegno. Accompagnare: dobbiamo saper prendere per mano le persone e le famiglie che vivono un momento di disagio, di lontananza dalla vita della comunità, perché ritrovino la via del casa del Padre, di questa chiesa. Dobbiamo impegnarci nell’educare i nostri ragazzi, con la pazienza di chi sa anche attendere, perdona, rassicura. Fruttificare: non possiamo lasciare che i nostri talenti vengano sepolti, ma dobbiamo portare frutto nella preghiera e nell’impegno quotidiano, nel servizio alla comunità, nei gesti di volontariato. E infine, festeggiare: una comunità vive la domenica, la festa come il giorno del Signore, insieme. Regaliamo la festa, non sprechiamola rimanendo chiusi in casa, a curare solo interessi personali o familiari. La festa è la ragione per cui i vostri padri hanno costruito questa casa di Dio, questa chiesa: è un dono che ci è stato lasciato per vivere la fraternità. Non esiste una vita cristiana individualista. Non ha senso”.

“Cari fratelli e sorelle – è la chiosa di Perego -, la riapertura di questa chiesa, di questa casa significhi la riapertura del nostro cuore alla passione per il Vangelo, che ha al centro l’amore a Dio e al prossimo. Una casa vuota è povera, come una chiesa vuota. Riempitela sempre con la vostra gioia e il vostro pianto, con il desiderio di incontro e di preghiera, con la Parola e con il canto perché anche la Parola cammini e la comunità cresca. Oggi come ai tempi di Paolo. Come per Paolo anche per noi”.

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