Perseguitato e taglieggiato da una prostituta di origini rumene che chiedeva continuamente soldi sotto la minaccia di rendere pubblici, soprattutto sul posto di lavoro, i rapporti clandestini avuti con lei. E’ stato per disperazione che l’uomo ha deciso di rivolgersi alla Polizia ferroviaria per chiedere aiuto, inizialmente con una certa ritrosia, tant’è che l’indagine avviata dalla Polfer è scaturita inizialmente da una denuncia di smarrimento di un telefono cellulare aziendale presentata dalla vittima.
Solo in seguito, grazie alla fiducia e alla confidenza instaurata con il personale Polfer, l’uomo ha fornito elementi su circostanze che si sono rivelate tutt’altro che un semplice smarrimento.
Rassicurato dagli investigatori, ha infatti ammesso di aver frequentato la prostituta e di essere da tempo perseguitato dalla stessa, e ha affermato che la donna ha iniziato a taglieggiarlo chiedendogli continuamente denaro minacciandolo di rivelare i rapporti avuti con lei ai suoi colleghi di lavoro.
All’ennesima richiesta di denaro, l’uomo si è però rifiutato di pagare e quindi la donna gli ha sottratto il cellulare aziendale per poi, poco dopo, rifarsi viva in stazione ricattando nuovamente l’uomo e pretendendo una somma di denaro in cambio della restituzione del telefono.
Disperato e impaurito dalle conseguenze professionali che la vicenda poteva avere, ha di nuovo pagato, per poi chiedere aiuto alla polizia.
Al termine delle indagini, la donna è finalmente stata individuata e denunciata per i numerosi reati commessi, cioé atti persecutori, furto aggravato ed estorsione.
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