Spal, poker e tanti saluti. A Olbia è 1 a 4
Finisce tra gli applausi degli oltre cento tifosi giunti in Sardegna la stagione dei biancazzurri, capaci di trovare la quarta vittoria consecutiva in campionato
Finisce tra gli applausi degli oltre cento tifosi giunti in Sardegna la stagione dei biancazzurri, capaci di trovare la quarta vittoria consecutiva in campionato
Chiude con quattro vittorie consecutive e un solo punto di distanza dai playoff Mimmo Di Carlo il suo ritorno sulla panchina spallina. Con lui la squadra è nettamente cresciuta: "Basta vedere il ruolino di marcia"
La vittoria per 1-4 che vede la Spal terminare la stagione contro l'Olbia ha messo soprattutto in luce i due fantasisti. Si conferma il momento positivo di Zilli
Ultimo impegno di questa travagliata stagione per i biancazzurri di Mimmo Di Carlo. A Olbia si gioca questa sera alle 20:00 un match che non ha più niente da dire per la classifica: la Spal è già sicura della salvezza, conquistata con la vittoria di domenica scorsa; dall’altra parte i sardi, sprofondati in Serie D, fanalino di coda del girone
Domenica 28 aprile la Spal ad Olbia cercherà di chiudere al meglio la stagione con la quarta vittoria consecutiva, in una partita tra due squadre che non hanno però più nulla da chiedere al campionato
di Davide Soattin
Venticinque anni fa si spegneva per sempre la stella di Giuseppe Campione, talentuoso attaccante biancazzurro, scomparso prematuramente all’età di 21 anni, in seguito a un disastroso incidente stradale alle porte di Ferrara.
Nella notte del 14 settembre 1994 infatti, di ritorno da una cena con gli amici, l’automobile su cui viaggiava insieme al compagno di reparto Antonio Soda – che era alla guida – sbandò nei pressi di Cona, forse a causa dell’asfalto viscido, schiantandosi contro un platano.
Il ragazzo morì sul colpo, mentre l’amico rimase ricoverato in gravi condizioni al Sant’Anna per diverso tempo, a differenza di suo fratello – anche lui in auto – che riuscì a cavarsela con solo qualche graffio, scampando al tragico destino di una curva che già in precedenza aveva mietuto vittime.
Il golden-boy nacque il 31 agosto 1973 a Carbonara di Bari e giovanissimo – a soli 15 anni e 10 mesi – esordì in Serie A con la maglia rossoblù del Bologna nell’annata 1988-1989, la stessa con cui collezionerà anche tre presenze in Coppa Uefa. Disputò tra le file dei felsinei anche il campionato di Serie B 1991-1992 e nella stagione successiva passò in prestito alla Lodigiani Roma, per poi approdare alla Spal in C1 nel 1994, dove collezionò solamente due presenze. Nel periodo 1990-1991 disputò anche sette prestigiose partite con la nazionale Under-18, segnando due reti contro Malta e Olanda.
Ai suoi funerali – celebrati in Duomo di sabato – partecipò tutta la città e il giorno successivo, nella domenica di campionato, i biancazzurri di Discepoli asfaltarono lo Spezia per 5 a 1, in un clima di tristezza e di grande emozione condiviso tra la squadra in campo e il pubblico sugli spalti, tra i suoi compagni di squadra e la curva. Quella stessa curva che ai giorni nostri, con Campione che riposa in Certosa, per volere dei ragazzi della Ovest, porta in alto e ancora alla mente dei tifosi il suo nome, ma soprattutto il suo ricordo.
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