Il rettore Unife Giorgio Zauli
Sono partiti da giovedì 12 settembre i venti giorni entro i quali il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza dell’Università di Ferrara, Giuseppe Galvan, dovrà dare una risposta sull’accesso agli atti in merito al caso Zauli.
Il giornalista Daniele Oppo (che è l’estensore di questo articolo) di Estense.com ha infatti presentato un’istanza di revisione avverso il diniego totale all’accesso civico generalizzato agli atti, come previsto dalla normativa. La richiesta di revisione reitera anche la domanda originaria di poter aver accesso alle motivazioni con le quali la Commissione Etica ha archiviato la posizione del rettore in merito alla correttezza della sua condotta in alcune pubblicazioni scientifiche e di avere accesso anche ai verbali e alla documentazione utilizzata per la decisione, compresi eventuali pareri esterni.
La richiesta di revisione è stata accompagnata da un parere pro veritate elaborato gentilmente dall’avvocato Enrico Cottu (che potete trovare in fondo a questo articolo), che si è occupato di esaminare gli aspetti più critici delle motivazioni con cui l’amministrazione universitaria ha negato totalmente la conoscibilità degli atti del procedimento.
Ricordiamo che, a causa della risposta negativa dell’Università, e in parziale contrasto con essa, tre membri della Commissione Etica hanno presentato le dimissioni a fine agosto: il presidente Andrea Pugiotto, la vice Paola Migliori e il membro Matteo Rigolin. Nella seduta del 4 settembre del Senato Accademico sarebbe stata avviata una procedura per l’annullamento della decisione della Commissione Etica per presunti vizi procedurali. Nell’ultima settimana 333 professori e ricercatori di Unife hanno aderito a una raccolta firme di solidarietà verso il rettore – “in merito ai recenti e reiterati attacchi comparsi sulla stampa nei suoi confronti” – che in maniera decisamente inusuale è gestita da due dipendenti amministrativi dell’Ateneo e ospitata sul sito istituzionale.
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