Politica
9 Settembre 2019
Il leader del Carroccio a sostegno della candidata alle regionali Lucia Bergonzoni: "Orgoglioso della scelta della Lega. Girare per l'Italia a testa alta vale mille Ministeri"

Matteo Salvini a Cento: “Alla fine vinceremo noi, siate il mio esercito di liberazione”

di Redazione | 2 min

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“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin

Occorre un sindaco che lavori per il futuro di questa città

I Civici intervengono su una città che invecchia e con i giovani troppo spesso costretti a emigrare. "Lo stesso 'Patto per il lavoro e per il clima - Focus Ferrara' sottoscritto nel 2021 dalle istituzioni e parti sociali ferraresi riconosce la crisi demografica, insieme all’emergenza climatica, come il principale problema da affrontare e individua gli interventi per affrontarla, ma è rimasto lettera morta"

(foto di Alessandro Castaldi)

di Serena Vezzani

Cento. “120 giorni dal nuovo governo: da oggi, vi chiedo di essere un esercito della liberazione dell’Emilia e della Romagna”: così l’ex vicepremier e Ministro dell’interno Matteo Salvini, in visita a Cento insieme a Lucia Bergonzoni, candidata alle regionali per la Lega.

Una visita “improvvisata” che, nonostante il preavviso di 24 ore, ha trovato una calorosa accoglienza nel centro storico centese. Affiancato dai rappresentanti provinciali, regionali e locali della Lega, insieme al sindaco di Ferrara Alan Fabbri, il leader del Carroccio ha lanciato la provocazione: “Alla fine vinceremo noi: sappiamo che il Pd, quando sente l’odore di poltrona, si fa la maratona a piedi pur di conquistarsela. Cominciamo dall’Emilia Romagna votando Lucia Bergonzoni, e poi li manderemo a casa dal Governo nazionale”.

E “possono trascinare le elezioni, Bonaccini può tirarla avanti fino a gennaio: ma voi, in azienda, in parrocchia, in ospedale, in università, dovrete essere il mio esercito. Perché la Regione entrerà in casa vostra, risparmiando sul diritto alla salute, approvando schifezze come l’utero in affitto e la famiglia non tradizionale. Per togliere la quota 100 e ritornare alla legge Fornero, non sanno però che dovranno passare sui nostri corpi”.

La sinistra “proverà a riaprire porti che ho chiuso con la fatica che mi costerà diversi processi: ma io in quei tribunali ci andrò a testa alta, perché ho difeso l’onore e la sicurezza del mio Paese. Che mi processino, non me ne frega niente, e che insieme a me processino milioni di italiani: chiederò ai sindaci, a partire da Fabbri, che ha già difeso la nostra cultura comprando a Ferrara i 300 crocefissi per le scuole, che se torneranno a distribuire immigrati in Emilia avranno una sola risposta: no, no, no. Per noi, prima gli italiani”.

La promessa di Salvini è dunque quella “di continuare a lavorare più di prima: non è il Ministero a fare l’uomo”. E si dichiara “orgoglioso della scelta di libertà che la Lega ha fatto: perché l’onore e dignità e girare per l’italia a testa alta valgono mille poltrone e mille Ministeri”. E conclude così: “La maggioranza Pd-5 Stelle fa ridere solo a pensarla. Grazie dal profondo del cuore. Mi date la forza che mi fa promettere che non mollerò mai e, ve lo garantisco, alla fine vinciamo noi. Non ci fermeremo mai”.

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