Prosegue con un botta e risposta a mezzo stampa la querelle tra il consigliere provinciale Gino Soncini e la presidentessa Barbara Paron, rammaricata per le parole del leghista, parecchio critico sulla gestione a guida dem.

“Non mi pare che Paron abbia riposto una gran fiducia in me, tranne che per la delega al tavolo su ‘ordine e sicurezza’, un impegno che ho portato avanti con impegno e sacrificando il mio tempo. Da mesi non presenzio più a quel tavolo, eppure Paron non mi hai mai chiesto il motivo: probabilmente sapeva molto bene il perché ed evidentemente non ci teneva poi così tanto ad aver delegato me per quel ruolo”.

Deleghe, appunto. “Appena insediata ha fatto scelte di accentramento. All’altra metà del consiglio non ne ha proposte, ha chiesto una semplice collaborazione su altre tematiche e nessun all’opposizione si era reso indisponibile. Posso assicurare – aggiunge Soncini – che la mia intelligenza (ringrazio Paron per il riconoscimento), è sempre stata e continuerà ad essere al servizio dei cittadini, per cultura e passione”.

Anche nella risposta alle recenti contestazioni, secondo il consigliere “il problema resta ed è evidente: l’interesse generale non riguarda una sola parte politica, ma tutti i cittadini. Paron non ha mai convocato un tavolo di confronto, tutto arriva in consiglio e noi dovremmo sempre e solo approvare. Mi spiace, ma questa non è propriamente collaborazione, se si voleva ottenere un dialogo vero, la presidentessa lo avrebbe cercato anche dopo il consiglio provinciale, come dice che risulta dai verbali”.