di Giuseppe Malatesta
Codigoro. Sono trascorsi ormai 50 giorni dall’assalto al Postamat dell’ufficio postale di Codigoro, sventrato da una banda di ignoti ladri nella notte del 12 giugno. Un episodio a seguito del quale l’ufficio postale della popolosa cittadina – stiamo parlando pur sempre della filiale del capoluogo – ha completamente chiuso i battenti fino al 29 giugno, offrendo come alternativa ai numerosi clienti una struttura mobile parcheggiata nel piazzale su viale Papa Giovanni XXIII.
Trattasi in sostanza di un camper non particolarmente agevole né per gli operatori né tantomeno per i clienti della filiale, costretti a code sotto una striminzita tenda da sole e a spartirsi uno o due posti a sedere di un improvvisato salottino d’attesa.
La situazione, tra l’insofferenza generale, prosegue per tutto il mese di giugno. Non mancano nel frattempo le sollecitazioni dell’amministrazione comunale, che si rende disponibile ad offrire soluzioni alternative ad un ufficio mobile (camper), quindi locali idonei ad accogliere in trasferta gli uffici postali per il periodo necessario.
Al 1° luglio, data ‘critica’ per il previsto pagamento delle pensioni, l’ufficio di viale Papa Giovanni riapre i battenti, ma il Postamat resta fuori uso. Ad oggi la situazione non ha visto evoluzioni e pur con l’alternativa del prelievo agli sportelli, resta in piedi il disagio della mancanza di un terminale esterno che possa servire la clientela fuori dagli orari d’ufficio.
Inizialmente, il fatto che il furto notturno non avesse pesantemente danneggiato la struttura – come avvenne ad esempio a Mesola nel 2018 – aveva lasciato immaginare tempi brevi di ripristino di tutte le funzionalità dell’ufficio, ma si trattava di previsioni eccessivamente ottimistiche: quasi 50 giorni dopo infatti Poste Italiane non è in grado di offrire presso l’ufficio del capoluogo codigorese il servizio di prelievo automatico, attirando a sé critiche e lamentele che proseguono quotidianamente.
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