Lunedì verranno discussi in Commissione Bilancio alla Camera gli emendamenti del Partito Democratico, a firma di Luigi Marattin, al decreto legge Crescita, che riguardano la triste vicenda dei risparmiatori coinvolti nei crack bancari del 2015-2017, tra cui Carife.

“Una premessa è d’obbligo, per chiarezza e per coerenza – anticipa Marattin -. Noi riteniamo che il meccanismo previsto dal governo (dare solo il 30% del rimborso sia se sei stato truffato, sia – sotto una certa soglia di reddito o patrimonio – se non lo sei stato), sia ingiusto e sbagliato. Su questo tema abbiamo avuto sempre la stessa posizione: se è riconosciuta una truffa devi avere fino all’ultimo centesimo (in primis dai responsabili dei crack bancari o comunque dallo Stato) indipendentemente da quanto guadagni, ma in caso contrario no”.

L’ex responsabile economico di Palazzo Chigi ha presentato diversi emendamenti sul tema, ma quelli più importanti sono due, a partire dal “dare priorità nell’erogazione dei risarcimenti alle cifre inferiori ai 50mila euro: è infatti importante che coloro che presumibilmente trarranno maggior beneficio dal recupero, anche se molto parziale, della somma investita ricevano i loro soldi il più in fretta possibile”.

Il deputato dem propone anche di “consentire comunque ai risparmiatori di far ricorso all’Arbitro (cioè il meccanismo impostato dal Pd nella scorsa legislatura e che ha già visto l’erogazione di molti rimborsi), se lo desiderano. Solo così, infatti, si può realizzare la situazione che abbiamo sempre considerato più utile: se vengono accertate irregolarità nella vendita di quegli strumenti finanziari, come è già successo, può essere risarcito il danno per intero”.

“Il Governo ha dato parere favorevole al primo punto, che quindi auspico verrà approvato – riferisce Marattin -. Sul secondo invece ancora non ci siamo. Ma rivolgo un ulteriore appello al Governo e alla maggioranza affinché ci ripensino. L’approvazione di questo emendamento, infatti, non pregiudicherebbe affatto il meccanismo che M5S e Lega hanno messo in piedi; darebbe solo un’ulteriore possibilità ai risparmiatori, maggiormente in linea – secondo la mia e nostra opinione – coi principi di equità e giustizia”.