Attualità
19 Aprile 2019
Dieci enti, oltre a Comune e Asp, hanno dato vita a un protocollo. Sapigni: "Lavoro di una squadra che si sente unita negli obiettivi"

Le associazioni fanno rete contro la povertà

di Redazione | 2 min

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Individuare i problemi, prendere atto che le esigenze sono mutate col tempo e avviare dei percorsi condivisi per affrontare le nuove, e vecchie, questioni nell’ambito della povertà. E’ un po’ il riassunto del protocollo sottoscritto da Comune, Asp, Agire Sociale, Il Mantello, Centro di Solidarietà e Carità, Associazione Viale K, Associazione Nadiya, Gruppo locale Monsignor Filippo Franceschi, Servizio Accoglienza alla Vita, Caritas di Ferrara-Comacchio, Comitato Alba Nuova e Associazione Anche loro.

In realtà, il documento altro non fa che rafforzare la rete associativa, che già può contare su un frequente scambio di opinioni. Sensazioni confermate dall’assessore alla Sanità e ai Servizi alla Persona Chiara Sapigni: “Il 12 gennaio c’è stato un incontro sul tema povertà aperto alla città alla Sala Arengo. Da quel giorno ci siamo presi l’impegno di scrivere questo protocollo, una forma esplicita che fa risaltare ancora di più  la collaborazione che già esiste, ma vuole migliorarsi”.

Proprio l’aspetto del miglioramento si trova in cima alla lista degli obiettivi del protocollo, che fra le priorità vede anche “la costituzione di un tavolo permanente di coordinamento sulla povertà, che faccia riunire tutti gli interlocutori” mette in luce Sapigni.

I soggetti firmatari, dunque, si riuniranno attorno al tavolo per stare al passo con i tempi, per “cercare di adeguarsi ai bisogni, che sono cambiati perché la povertà ha cambiato il suo connotato” rimarca l’assessore, che auspica di attirare l’attenzione di nuove associazioni: “Ci auguriamo che altri intendano sottoscrivere il protocollo. Ma c’è grande soddisfazione, per il lavoro di una squadra che si sente unita negli obiettivi, ognuno con le proprie specificità abbiamo dato un grande risultato per la comunità, ovvero poter dare dei riferimenti alle persone che hanno bisogno”.

Il documento, oltre all’istituzione di un tavolo di confronto, prevede anche dei percorsi formativi per volontari, la condivisione di strumenti informatici ed informazioni per un monitoraggio puntuale delle azioni messe in campo, e la sollecitazione verso altri enti a condividere, e quindi sottoscrivere, il protocollo.

“C’è stata una grande capacità del territorio di ascoltare, guardare e farsi carico del cambiamento” si aggiunge Angela Alvisi, presidente di Asp che, al pari di tutte le altre associazioni riunite per la firma, definisce “i tavoli di coordinamento fondamentali”. Condivisione, andare avanti insieme sono le parole chiave richiamate dai rappresentanti del mondo associativo, consci che le esigenze e il modo di affrontare le cose cambia col tempo, ma che ci saranno sempre dei punti fermi. “Casa e lavoro sono temi che saranno costantemente sul tavolo povertà” conclude infatti Sapigni. 

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