Politica
9 Aprile 2019
La lettura degli azzerati Carife dopo l'incontro a Roma con il Governo tra promesse mancate e la consapevolezza di aver raggiunto almeno un traguardo

Carife. L’accordo sugli indennizzi “è un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto”

di Daniele Oppo | 4 min

Leggi anche

“E’ terminata la propaganda sulla pelle degli immigrati”

Avete per caso notato che sia il sindaco Alan Fabbri che il senatore Balboni non parlano più del problema immigrazione legato alla sicurezza? Sono entrambi partiti all’attacco su questo tema col quale, inutile dirlo, hanno vinto le scorse elezioni. E non solo a Ferrara

Il Psi ricorda Alda Costa nell’anniversario della scomparsa

Nel cuore della città di Ferrara, tra i vicoli che narrano storie di coraggio e di impegno civico, risplende la memoria di Alda Costa: una donna la cui vita è stata intessuta di passione per la giustizia sociale, impegno per l'istruzione e amore per la libertà

Proseguono le raccolte firme dei 5 Stelle

"Firma anche tu", è il nome della campagna portata avanti dal Movimento 5 Stelle per raccogliere le firme utili alla presentazione della lista per le prossime comunali dell'8 e 9 giugno. "Chiunque firmi - dicono -, compie un atto di democrazia particolarmente importante perché permetterà poi a tutti gli elettori di sostenere attraverso il voto un candidato sindaco proprio o di coalizione"

Non ci sarà nessun rimborso integrale per tutti. Per gli azionisti è previsto un forfait del 30%, per gli obbligazionisti del 95%, ma l’indennizzo automatico scatterà solo con determinati requisiti di reddito o di patrimonio Per gli azzerati di Carife, alla fine, il bicchiere è sia mezzo pieno che mezzo vuoto. L’accordo raggiunto a Roma con il Governo per gli indennizzi è infatti qualcosa, un punto di partenza, ma non è quello che ci si aspettava dopo le promesse elettorali e dopo quanto previsto nella Finanziaria che, non a caso, dovrà essere modificata.

Bicchiere mezzo vuoto. Il doppio volto dell’accordo è ben rappresentato dalla previsione dell’indennizzo forfettario solo fino al 30% per gli azionisti (calcolato sul valore di acquisto) che è cosa ben diversa dal rimborso totale promesso fino ad ora.

“Il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto, una mezza vittoria – afferma Katia Furegatti dei Risparmiatori azzerati di Carife -. Siamo passati dalla promessa di un rimborso integrale al 30% per le azioni, lo consideriamo un inizio perché non molliamo. È un piccolo rimborso dopo 4 anni che lottiamo senza aver avuto nulla, almeno portiamo a casa questo 30% che, anche se non è grande vittoria. Speriamo di aprire strada per altri percorsi che erano del tutto chiusi”.

Più preoccupato appare Marco Cappellari di Amici di Carife: “Il 30% è un’entità che non ci lascia soddisfatti. Dato che è solo il 30% avevamo chiesto di calcolarlo sul valore più alto degli ultimi 10 anni, ma non ce lo hanno concesso. Noi volevamo fosse un acconto e neanche questo risulta e il timore nostro è che non lo sia. Altra cosa che non ci piace è che gli azionisti più vecchi, quelli che hanno comprato in lire, potrebbero avere una valutazione irrisoria”.

Cappellari non sembra essere convinto neppure dei nuovi parametri per l’accesso ai rimborsi automatici, ovvero avere avuto al 31 dicembre 2018 un reddito imponibile sotto i 35mila euro (nelle prime proposte avanzate dal Mef tale cifra era collegata all’Isee) o un patrimonio mobiliare inferiore a 100mila euro. Il premier Conte ha garantito – senza però mostrare numeri – che così verrà coperto il 90% degli interessati agli indennizzi, gli Amici di Carife esprimono invece dei dubbi: “Non ne siamo convinti, secondo noi molti rimarranno fuori”.

Bicchiere mezzo pieno. In attesa che l’accordo si trasformi in una norma vera e propria dopo il Cdm di martedì e non rimanga nel già più che affollato alveo delle promesse o delle leggi non attuate, per gli azzerati ferraresi dall’incontro di Roma esce anche, se non soprattutto, un bicchiere mezzo pieno.

“Abbiamo aperto un varco ma non ci fermiamo, da qualche parte dovevamo cominciare”, spiega  Milena Zaggia del Movimento risparmio tradito a proposito dell’indennizzo al 30% per gli azionisti che, nonostante lei sia stata una delle più rigide sul rimborso totale, la fa ritenere “soddisfatta”, per ora, in quanto “convinta che potrà diventare maggiore perché noi non molleremo”.

La paura, d’altronde, è quella di rimanere ancora nell’incertezza più totale: “Se non abbiamo nulla e se cambia il Governo dobbiamo ricominciare da capo e se devo fidarmi di quelli che mi hanno azzerato o di questi che hanno promesso, credo che, forzando, posso ancora avere un po’ più di fiducia in questi ultimi”.

Per Cappellari l’accordo ha degli aspetti positivi, innanzitutto morali, perché giunge “dopo anni di battaglie pazzesche, sacrifici, lotte, viaggi. Poi è la prima volta che nella storia economica italiana vengono indennizzati degli azionisti e dopo la battaglia è finalmente passata la nostra verità, quella degli errori di sistema macroscopici”.

Anche la promessa di tipizzare le cosiddette ‘violazioni massive’ – termine giuridico inventato dal Governo per la Finanziaria – banca per banca sembra essere giudicato in maniera positiva: “È importante perché per Ferrara dimostrare il misselling non è facile e comunque si presta a una incertezza che non vogliamo far correre ai nostri risparmiatori”, afferma Furegatti. Le fa eco ancora Cappellari: “Il nostro lavoro da domani è indicare quali sono tali violazioni per Carife a livello di sistema (Ue, Governo, Bankitalia). Questo dovrebbe dare tranquillità agli esclusi dai rimborsi automatici”, perché teoricamente dovrebbe attenuare l’onere della prova.

Federconsumatori Ferrara lascia invece il giudizio sospeso, anche se rimarca la distanza tra quanto emerso nell’incontro capitolino e quanto promesso in campagna elettorale e fino a pochissimo tempo fa. “Una valutazione complessiva la faremo dopo che il Governo avrà approvato i due decreti legge”, afferma l’associazione in una nota, in cui evidenzia di aver “sottolineato l’esigenza di procedere celermente al ristoro dei risparmiatori che già da troppo tempo attendono, sottolineando che i rimborsi avrebbero dovuto coprire significativamente i prestatori a scarso reddito, privilegiando i soggetti in condizione di disagio economico e le azioni baciate. Abbiamo inoltre sottolineato l’esigenza di procedere alla compensazione rispetto a coloro che avevano acceso mutui o investito in azioni e che si sono trovati con il mutuo da pagare e con le azioni in perdita. Ovviamente  – conclude Federconsumatori – ci aspettiamo ora che il Governo dia seguito a quanto affermato oggi e mantenga fede alle promesse fatte ai risparmiatori, rimane aperto, in ogni caso, il problema relativo alla distanza tra i provvedimenti annunciati oggi e le promesse fatte in campagna elettorale, che garantivano il pieno rimborso a tutti”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com