Politica
9 Aprile 2019
Second il Governo verrà coperto il 90% dei risparmiatori, mentre i restanti dovranno accedere a una sorta di arbitrato semplificato

Carife. Passa la linea Tria: indennizzi automatici per redditi sotto i 35mila euro

di Daniele Oppo | 2 min

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Alla fine è passata la linea del ministro Giovanni Tria. Il Governo e i risparmiatori delle banche fallite tra 2015 e 2016 hanno raggiunto una sorta d’intesa informale sugli indennizzi al termine dell’incontro di lunedì tenutosi a Palazzo Chigi al quale, oltre al ministro, ha partecipato anche il premier Giuseppe Conte.

All’incontro, durato circa tre ore e con anche toni abbastanza accesi in alcuni tratti, con il ministro Giovanni Tria e con il premier Giuseppe Conte (presenti anche i sottosegretari Alessio Villarosa del M5S, Massimo Bitonci della Lega e Riccardo Fraccaro del M5S, oltre a diversi tecnici del Mef)  tra le 17 organizzazioni c’era una nutrita delegazione estense: Katia Furegatti dei Risparmiatori azzerati di Carife; Milena Zaggia e Giovanna Mazzoni del Movimento rispamio tradito; Marco Cappellari e Mirko Tarroni di Amici di Carife.

In particolare per gli azionisti scatterà la possibilità di avere un rimborso automatico forfettario del 30% calcolato sul valore di acquisto, a patto di avere al 31 dicembre 2018 o un reddito imponibile fino a 35mila euro o un patrimonio mobiliare al di sotto dei 100mila euro. Qui la linea, rispetto alla proposta iniziale, è cambiata perché prima il tetto dei 35mila euro era riferito all’Isee.

Secondo il Governo questa nuova impostazione coprirà il 90% degli interessati.

È molto probabile che questo 30% non sarà un acconto, come sperato dai risparmiatori, ma sarà un indennizzo in qualche modo definitivo.

Chi sta fuori dai paletti dovrà invece fare ricorso a una sorta di arbitrato semplificato davanti alla commissione di nove saggi nominata in seno al Mef, ma che dovrebbe prevedere parametri più larghi per la dimostrazione del misselling o di altre violazioni delle norme, che dovrebbero essere tipizzati per ciascuna banca, riducendo così il peso dell’onere della prova in capo ai risparmiatori.

Per gli obbligazionisti il rimborso sarà del 95% con l’automatismo che si applica o meno secondo gli stessi criteri previsti per gli azionisti.

Il tutto dovrà essere oggetto di due decreti differenti: uno dovrà modificare la Finanziaria, l’altro sarà un decreto attuativo che prevederà nel dettaglio il funzionamento della commissione di esperti e i parametri di giudizio. Il Governo ha promesso che almeno il primo verrà discusso e approvato martedì in Consiglio dei ministri, in modo da procedere in tempi rapidi alle prime liquidazioni.

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