Comacchio. “Rivedere tutte le autorizzazioni per la riconversione dell’ex Zuccherificio”. A chiederlo è Andrea Bertani, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, all’interno di un’interpellanza presentata alla giunta regionale riguardo al discusso progetto di rinaturalizzazione delle vasche dell’ex impianto gestito da Sipro.
“Crediamo che esistano diverse e troppe criticità su questo progetto, soprattutto per quel che riguarda il rispetto delle normative ambientali” spiega. “Ciò che chiediamo alla Regione è di verificare scrupolosamente se siano stati rispettati tutti gli iter autorizzativi e se siano stati coinvolti tutti gli enti competenti, Arpae inclusa, per quel che riguarda gli interventi più controversi di questo progetto”.
Nella sua interpellanza il capogruppo regionale del M5S fa un dettagliato elenco delle criticità che potrebbero derivare dalla cosiddetta ‘rinaturalizzazione’ dell’impianto dell’ex zuccherificio di Comacchio, a cominciare dal tanto discusso deposito nell’area di terreni sottoposti a bonifica da idrocarburi. “Quello che vorremmo sapere è se da parte dell’Ente Parco, prima del rilascio del nulla osta, sia stato o meno richiesto il parere preventivo parere da parte di Arpae al fine di conoscere l’idoneità chimico-fisica dei terreni che verranno utilizzati.
“In particolare – aggiunge Bertani – se queste analisi e valutazioni tecniche non appaiano necessarie, tenendo conto che le vasche di decantazione dell’ex Zuccherificio si trovano a pochissima distanza da un centro abitato e soprattutto esse sono confinanti con la via d’acqua denominata Canale navigabile che, nel caso di sversamento accidentale di terreno riportato, fungerebbe da ricettore delle stesse terre e delle sostanze in esse contenute. Quello che a noi sembra è che questa operazione più che un effettivo progetto di rinaturalizzazione sia piuttosto un deposito di materiale terroso solo parzialmente decontaminato, data la durata di dieci anni dei lavori, sicuramente superiore ai tempi tecnici normalmente servono per la realizzazione di un intervento di quel tipo.
“In più c’è il fondato sospetto che l’Ente Parco abbia agito in maniera incauta prevedendo che i controlli chimico-fisici dei terreni siano svolti, a cadenza solo semestrale, solo da da parte della Sipro e del soggetto conferente i terreni, cioè la ditta Petroltecnica S.p.a., decidendo, in questo modo, di delegare un’importante funzione agli stessi soggetti privati coinvolti e non, per esempio, ad un soggetto terzo preposto per legge ai controlli in materia ambientale. Forse sarebbe più opportuno – conclude Bertani – ripristinare l’habitat delle terre umide, indispensabili per combattere le alluvioni in particolare e i cambiamenti climatici in generale piuttosto che perseverare con operazioni di interramento e cattiva bonifica”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com