Politica
26 Marzo 2019
Tre quarti dei 36 milioni disponibili andranno a pagare mutui e trasferimenti allo Stato: equilibrio raggiunto grazie al finanziamento nazionale richiesto dall'Upi

Per la Provincia un “bilancio di galleggiamento”: nel 2019 un budget da 8 milioni

di Redazione | 3 min

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Con le sole astensioni di Francesca Piacentini, Michele Sartini e Mauro Zanella (Terre Estensi), è stato approvato dal Consiglio il bilancio di previsione 2019 della Provincia di Ferrara, dopo il parere favorevole espresso dall’assemblea dei sindaci. “Un bilancio di galleggiamento” l’ha definito Nicola Minarelli, vicepresidente della Provincia con delega al Bilancio, la cui “rigidità” è dovuta al fatto che i tre quarti delle entrate in effetti disponibili (36 milioni) se ne vanno per le rate dei mutui e per i trasferimenti da restituire allo Stato (i tagli). Rimangono in pratica 8 milioni di risorse effettive.

Un duplice sì, dunque, a una manovra che muove in totale circa 64 milioni sia in entrata che in uscita e che ha potuto chiudersi in equilibrio (come vuole la legge), grazie al decisivo finanziamento di 250 milioni alle Province italiane iscritto nella legge di stabilità. Risorse più volte sollecitate dall’Upi nazionale con un paziente lavoro ai fianchi nei confronti di Palazzo Chigi, che dopo il piano di riparto fra le 76 Province d’Italia hanno portato nelle casse del Castello Estense circa 4,9 milioni di euro.

Serviranno, oltre a contribuire agli equilibri di bilancio, anche per la manutenzione ordinaria di strade e scuole e che si somma ai tre milioni sui quali la Provincia potrà contare nel corso del 2019 per la parte straordinaria della manutenzione viaria (gli investimenti).

Quest’ultimo finanziamento risale al miliardo e 200 milioni iscritti nell’ultima finanziaria del governo Gentiloni e ripartiti in 300 milioni annui fino 2023. Cifra nazionale che si traduce per Ferrara, appunto, in 3 milioni l’anno, già destinati per strade e alberature (2,5 milioni), guard rail (150mila) e manutenzione straordinaria dei ponti (350mila).

A questi si aggiungono altri 670mila, frutto del riparto di 9,6 milioni che la Regione Emilia-Romagna ha in programma per rete viaria delle Province emiliano-romagnole: soldi da investire in corso d’anno per sistemare altri tratti di strade provinciali. Il resto del capitolo sicurezza stradale – segnaletica, potature e sfalci – rientra nella manutenzione ordinaria, finanziata con parte dei 4,9 milioni messi a disposizione dal governo in carica.

“Rispetto al passato recente – ha commentato la presidente della Provincia Barbara Paron – iniziamo a cogliere segnali di un’inversione di tendenza verso un ripristino di risorse alle Province per un quadro economico finanziario più sostenibile, anche se la strada per rispondere in termini di reale efficacia alle domande del territorio è ancora lunga”.

Il riferimento è evidente alla ricognizione compiuta sul generale stato manutentivo che, solo per quanto riguarda la situazione ponti finora esaminati, ha stimato un fabbisogno di oltre 11 milioni di euro, oltre a quello sensibilmente superiore ai tre milioni all’anno per tenere in ordine gli 850 chilometri di lunghezza delle 76 strade provinciali di competenza. Difficoltà più evidenti riguardano lo squilibrio tra la dotazione patrimoniale di 54 edifici scolastici di secondaria superiore (suddivisi in 30 plessi tra Ferrara, Argenta, Bondeno, Codigoro, Copparo, Portomaggiore e Ostellato), da un lato, e il quadro risorse disponibili nel complesso, dall’altro.

Questo capitolo potrà contare sui circa 400mila euro di fonte ministeriale (Miur) per la messa a norma dei certificati di prevenzione incendi (Cpi) e sui progetti per quasi 2 milioni finanziati dalla Regione in veste di commissario post terremoto 2012, per lavori di adeguamento sismico in diversi istituti scolastici. Questi, in sintesi, i numeri principali della manovra economica di un’amministrazione il cui organico si è nel frattempo ridotto a poco oltre i 150 dipendenti. Dopo anni di stop alle assunzioni, la Provincia, grazie al rispetto dei parametri di virtuosità, ha riacquistato nel frattempo piena capacità di assunzione, da conciliarsi comunque con la sostenibilità finanziaria che – a oggi – consente solo in parte il reclutamento di professionalità utili per svolgere le funzioni istituzionali dell’ente.

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