Politica
16 Febbraio 2019
Alberto Balboni (FdI): "Passa un messaggio sbagliato. Si creerà una guerra fra poveri". Ascom, Cna e Confartigianato temono un aumento del 'nero'

Reddito di cittadinanza bocciato da tutte le associazioni di categoria

di Redazione | 3 min

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Il “Reddito di cittadinanza”? No, grazie. La bocciatura arriva univoca da un convegno organizzato nella sede ferrarese di Fratelli d’Italia, al quale hanno partecipato, al fianco del senatore Alberto Balboni, tutte le associazioni di categoria estensi.

“Il messaggio che lancia questo provvedimento è sbagliato: il lavoro non si crea per decreto, si crea collaborando con le attività imprenditoriali, con investimenti pubblici e privati” dice perentorio Balboni, secondo cui la misura di immediata efficacia “si chiama incentivo fiscale, che non costa niente nel bilancio di quest’anno, e che se crei uno choc positivo per il Pil si paga da solo nel bilancio dell’anno prossimo”. Il senatore ha ancora parole al veleno nei confronti di quello che definisce “il più grande caso di pubblicità ingannevole che sia stato inventato negli ultimi tempi”, per il semplice fatto che “al sud il 45% dei lavoratori guadagnano meno di quanto prenderebbero con il Reddito, uno quindi può decidere di stare seduto sul divano ad aspettare tre offerte che non arriveranno mai perchè il lavoro non c’è”.

“Il punto primo – ribadisce Balboni – è che se non accetti la prima offerta di lavoro sei fuori. Se c’è qualcuno da aiutare, poi, sono gli invalidi che hanno pensioni ridicole. Vogliamo spostare una parte di queste risorse su pensioni di invalidità e per le famiglie numerose. Inoltre queste risorse vogliamo farle gestire alle imprese. Il Reddito – prosegue -, per legge, è dato per trovare un lavoro a tempo indeterminato e pieno, che è un miraggio per tutti. Il disoccupato deve avere anche la buona volontà per accettare contratti part-time e a tempo determinato”.

La previsione del senatore è funesta: “Stanno innestando una bomba sociale che scoppierà nei prossimi mesi e creerà una guerra fra poveri”.

Un pensiero che condividono tutti gli esponenti delle associazioni di categoria sedute al tavolo, a cominciare da Massimo Ravaioli, Ascom, che ritiene il provvedimento – contro il quale ci sono già più di 1600 emendamenti – “zoppo fin dall’inizio”, “esclusivamente assistenzialista”, e che rischia di creare  “effetti distorsivi sul mercato del lavoro, il ‘nero’ in primis”. Un altro rischio è “di avere un’esperienza simile a quella dei voucher” sentenzia Ravaioli.

Un rifiuto totale arriva anche dal segretario di Confartigianato Giuseppe Vancini: “Lo strumento è confusionario, non si capisce qual è il fine che si propone, o se ne propone troppi. L’assistenza economica deve essere bassa, per non disincentivare la persona a trovare lavoro. E le associazioni, che poi dovrebbero assumere, non hanno ruolo nella legge così come è formulata”.

Segue a ruota il direttore di Confesercenti Alessandro Osti, secondo cui “per mettere in piedi un impianto complesso come questo c’è bisogno di un sacco di tempo”. E ancora: “Il lavoro si crea se il mondo delle imprese è agevolato per crearlo. C’è un disincentivo, purtroppo, a imprendere in questo paese. L’assistenzialismo credo non sia mai una risposta per l’economia”.

“Abbiamo il grande timore che il “Reddito di cittadinanza” scoraggi prima di tutto la ricerca del lavoro, e che alimenti in modo massiccio l’economia sommersa” afferma Ughetta Ciatti, in rappresentanza di Cna, mentre Alberto Carion, presidente della sezione ferrarese dell’Associazione nazionale dei commercialisti, asserisce che “i parametri per quelli che hanno diritto al Reddito dovrebbero essere rivisti”.

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