Codigoro
23 Gennaio 2019
Il consigliere di minoranza critica la nuova rampa di accesso alla Palazzina Iat: "Anacronismo architettonico, gli ultimi lavori decenti ai tempi dei benedettini". E tira in ballo il critico ferrarese: "Se questi sono i lavori promossi dalla Soprintendenza, meglio uno stop come al Diamanti"

Pomposa, Dolcetti (M5S) boccia i recenti lavori: “Chissà cosa penserebbe Sgarbi”

di Redazione | 2 min

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Codigoro. “Chissà cosa direbbe Sgarbi dei vari interventi di ristrutturazione e riqualificazione che hanno interessato il complesso di Pomposa: direi che gli ultimi a fare dei lavori decenti siano stati i monaci benedettini nel settimo secolo”.

È un provocatorio Claudio Dolcetti, consigliere di minoranza del M5S a Codigoro, quello che interviene – prima sui social e poi con dichiarazioni aggiuntive – per bocciare la nuova passerella di accesso alla Palazzina Ex Scuole, storico edificio del parco dell’abbazia codigorese (oggi sede dello Iat) oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria e miglioramento dei suoi interni partito nei mesi scorsi.

Il progetto, finanziato quasi completamente dai fondi regionali del Programma di Sviluppo Rurale con 478 mila euro sui 499 complessivi, prevede oltre alla realizzazione del nuovo accesso e la sistemazione generale dei percorsi esterni, anche vari interventi riqualificativi dei locali e della pavimentazione interna, dei servizi igienici, degli impianti elettrici e termomeccanici, nonché quelli strutturali a mura e tetto.

“Anacronismo architettonico a Pomposa” afferma Dolcetti immortalando e postando la passerella fresca di posa in opera. “Parlando di estetica, basta guardare il nuovo sottopassaggio e il (meno recente) rifacimento della piazza dei chioschi per rendersi conto che negli ultimi decenni l’immagine di Pomposa sia stata rovinata a più riprese” spiega Dolcetti.

L’ingresso alla Palazzina prima dei lavori

Ancora provocatorio, Dolcetti rincara la critica estetica con quella legata al costo dell’intervento: “400 mila euro di rampa”. Per ribattere ad entrambe le questioni, per chiarire la natura del progetto e smentire il ‘fuorviante’ riferimento al costo del singolo intervento, interviene sui social direttamente il sindaco Alice Zanardi: “La correttezza non dovrebbe avere colore politico. Aspettate almeno che termino i lavori prima di giudicare, ricordo che stiamo parlando di un immobile vincolato con un progetto approvato dalla Soprintendenza”.

E a tal proposito, aggiunge infine Dolcetti, “mi tocca dar ragione a Vittorio Sgarbi sul benestare della Soprintendenza a certi progetti. Figuriamoci come sarebbe finita a Palazzo Diamanti se i lavori fossero stati sullo stile di quelli di Pomposa”.

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