Politica
19 Dicembre 2018
Il consigliere comunale pentastellato presenta una risoluzione al bilancio per chiedere di valutare la realizzabilità di un sistema di consultazione online della cittadinanza

Fochi (M5S): “Una piattaforma per l’e-democracy a Ferrara”

di Redazione | 2 min

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Claudio Fochi del M5S

Una piattaforma per la consultazione digitale della cittadinanza, in modo che possa esprimersi su questioni importanti per Ferrara. È la proposta che Claudio Fochi, consigliere comunale del M5S, chiede che venga valutata tramite un emendamento al bilancio di previsione del 2019.

“È ormai dalla metà degli anni ’90 che si parla di e-democracy, di Eed (Electronic Direct Democracy) e di partecipazione politica dei cittadini alle scelte delle istituzioni – spiega Fochi -. In Italia, già nel 2003, il ministro per le Innovazioni Tecnologiche pubblicò il testo ‘E-democracy: modelli e strumenti delle forme di partecipazione emergenti nel panorama italiano’.
Proprio in un’ottica di democrazia diretta, il M5S di Ferrara propone alla giunta, come risoluzione al Bilancio Previsionale 2019, un atto teso a realizzare uno studio di fattibilità volto all’implementazione di una piattaforma di consultazione digitale della cittadinanza, a fini puramente consultivi e non vincolanti politicamente per l’amministrazione pubblica, su istanze politiche o amministrative giudicate importanti o strategiche per il futuro della nostra città”.

“Ci auguriamo che, nel corso delle sedute del Consiglio Comunale nei giorni 19, 20 e 21 dicembre, la Giunta e l’attuale maggioranza politica compiano un passo avanti nel contesto della partecipazione politica della cittadinanza alle scelte delle istituzioni – afferma Fochi -. In una città che persegue programmaticamente gli obiettivi di agenda digitale di Smart City e dotata di un potente Data Center pubblico che può consentire di valorizzare i meccanismi di collaborazione fra amministrazione pubblica e privati nonché di un efficiente Ufficio Informatico, riteniamo che ci siano le potenzialità per attivare un meccanismo di consultazione (non vincolante , anche politica, della cittadinanza su temi strategici e importanti per il futuro di Ferrara. Pensiamo alla Svizzera, come modello, dove frequentemente, con l’istituto diffuso del referendum, i cittadini sono chiamati ad esprimersi su istanze politiche giudicate importanti e strategiche. La nostra proposta – conclude il consigliere pentastellato -, tuttavia, non è cosi ambiziosa e mira all’implementazione di una piattaforma digitale puramente ‘consultiva’ che possa fornire utili informazioni a chi amministra la città”.

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