Politica
17 Novembre 2018
Paolo Calvano e Marcella Zappaterra (Pd) e Alan Fabbri (Lega) raccolgono l'invito delle associazioni dei risparmiatori di fare luce sul crac della banca ferrarese

Commissione d’inchiesta su Carife, maggioranza e opposizione dicono sì

di Redazione | 2 min

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La richiesta dell’associazione Amici di Carife di una commissione d’inchiesta regionale per chiarire la vicenda del crac Carife ha fatto breccia tra la maggioranza e l’opposizione in Regione.

A raccogliere l’invito, infatti, sono sia i consiglieri del Pd Paolo Calvano e Marcella Zappaterra che il capogruppo leghista Alan Fabbri.

“Raccogliamo l’invito degli Amici di Carife – dichiarano Calvano e Zappaterra – e chiederemo di istituire in Regione una commissione di approfondimento sul crac della ex banca ferrarese”. I consiglieri dem promettono di invitare “anche gli altri gruppi di maggioranza e opposizione a un confronto sul tema, perché continuare a fare luce su quello che ha portato alla risoluzione della banca e che ha coinvolto migliaia di risparmiatori interessa tutti, indistintamente dalla maglia che si indossa”.

Anche Alan Fabbri annuncia di voler sostenere pienamente la proposta dei risparmiatori, aggiungendo che “però nessuna responsabilità dovrà essere taciuta: non quelle di Bankitalia che non vigilò a dovere su quanto stava accadendo, non quelle del governo Renzi che mise le mani in tasca ai risparmiatori e nemmeno quelle di chi doveva gestire al meglio l’istituto e non lo fece”. “Siamo certi – spiega Fabbri – che un approfondimento ad opera di una commissione di inchiesta regionale possa essere utile per chiarire, ancor meglio, errori e responsabilità che hanno portato al crac, e per questo sosterremo con ogni mezzo la proposta in sede regionale”.

Per Fabbri è chiaro che “una commissione di inchiesta per dirsi tale deve essere attenta a far emergere tutte le responsabilità e non solo quelle di una parte”, e che “nella vicenda Carife i responsabili sono numerosi”. “Banca d’Italia – dice il leghista – che non vigilò a dovere considerando che Carife era commissariata dal 2013, il governo Renzi che insieme all’istituto negò il ricorso a un fondo interbancario per un salvataggio in extremis con la scusa del divieto europeo di concedere aiuti di Stato”, fino alla “decisione scellerata del Pd di mettere in campo il Salvabanche applicando per la prima volta nel nostro Paese il bail-in, ancor prima che questo entrasse in vigore”. Tutto questo “unito alla situazione di difficoltà dell’istituto creato da cattive gestioni ha portato il disastro che tutti i ferraresi conoscono bene” e certamente ora “una operazione di inchiesta regionale potrà essere utile a fare piena luce su una vicenda tanto grave e dolorosa per il nostro territorio”.

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