Comacchio
13 Novembre 2018
Dopo le segnalazioni di M5S Comacchio e Legambiente, il dirigente Maturani richiede a Regione e Parco un'informativa sulle verifiche condotte finora

Ex Cercom, il Ministero chiede conto della valutazione di incidenza ambientale

di Redazione | 2 min

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Comacchio. “Le Valli di Comacchio non possono contare al momento su nessuna tutela da parte degli enti preposti”. Così scrivevano un mese fa i Meetup 5 Stelle di Comacchio ad Antonio Maturani, dirigente del Ministero dell’Ambiente, allertando ‘i piani alti’ sulla questione Ex Cercom e chiedendo al contempo un loro intervento.

Oltre alle segnalazioni pervenute dai pentastellati, anche quelle del Circolo Legambiente Delta del Po hanno convinto il Ministero ad intervenire con la richiesta – trasmessa a fine ottobre a Regione ed ente Parco – di un’informativa esaustiva sulle verifiche ambientali condotte circa la compatibilità della proposta con la presenza del sistema delle aree protette e tutelate.

In particolare, scrive l’ufficio, “considerata l’ubicazione dello stabilimento ex-Cercom all’interno della Zona Umida di Importanza Internazionale “Valli Residue del comprensorio di Comacchio”, nonché in prossimità dell’Euapo181 “Parco regionale Delta del Po” e del Sic/Zps IT4060002 “Valli di Comacchio”, si richiedono alle autorità informazioni sull’espletamento ed agli esiti della Valutazione di Incidenza Ambientale”.

La cosiddetta ‘Vinca’ – che analizza infatti gli effetti delle trasformazioni del territorio sulla conservazione della biodiversità ed è una valutazione preventiva non obbligatoria nei casi come questi regolati dall’articolo 53 della legge regionale 24/2017 – era effettivamente stata caldeggiata dalla Regione, proprio in virtù del notevole valore ambientale dell’area. Anche il Parco del Delta del Po nelle scorse settimane aveva ritenuto necessario avanzare la richiesta di Vinca, una scelta che i 5 Stelle avevano rilevato come “unica nota positiva” nel contestato modus operandi delle autorità competenti.

La nuova nota ministeriale conferma quindi i buoni propositi di Regione e Parco e ribadisce che il proseguimento dell’iter non può bypassare una valutazione di questo genere, considerato il contesto in cui si va ad intervenire.

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