Codigoro
28 Ottobre 2018
Nervi tesi prima e dopo il voto sul riavvio della fabbrica di Pomposa, M5S e Psi si astengono. Il sindaco: "Lo farò sapere ai cittadini, sono stanca di insinuazioni e sospetti"

Kastamonu infuoca il Consiglio, Zanardi contrattacca sui social

di Redazione | 4 min

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di Giuseppe Malatesta

Codigoro. È stato un consiglio ad alta tensione quello che venerdì sera ha discusso a Codigoro dell’approvazione della variante al Poc che di fatto lancia il riavvio della produzione della Ex Falco, un progetto presentato dalla multinazionale Kastamonu che il prossimo 29 ottobre sarà discusso in Conferenza dei servizi.

A poco è servito l’intervento dei tecnici comunali per chiarire i dubbi su una delibera urbanistica articolata (in questa fase l’unica di competenza del consiglio): i gruppi del Movimento 5 Stelle e del Psi (6 votanti su 17) si sono astenuti al voto, accusati per questo a più riprese dalla maggioranza di aver “votato contro i cittadini di Codigoro”, di fronte ad un gruppo di dipendenti dell’azienda presenti tra il pubblico in sala.

Kastamonu, che ha scelto di porre a Codigoro il suo quartier generale in Italia, non è capitata qui per caso – ha ribadito il sindaco Zanardi –, ma grazie all’impegno speso in prima persona e alla collaborazione della mia giunta e degli uffici. Qui porteranno 40 milioni di investimenti e oltre 500 assunzioni tra dipendenti diretti e indiretti. Ne beneficerà tutta la cittadinanza, risparmieremo anni di contenziosi per una bonifica che da soli non potremo mai sostenere, come pure non avremmo mai potuto realizzare la strada di accesso all’Apea, parcheggi, verde pubblico e ciclabile che fanno parte dell’accordo con Kastamonu, opere di compensazione che valgono 1,4 milioni di euro e saranno realizzati entro 5 anni”.

L’assessore allo sviluppo economico Stefano Adami ricorda poi il vantaggio di mettere in sicurezza un tratto di Statale Romea ad alto traffico (in piena campagna estiva della confinante Conserve Italia si arriverà a 750 mezzi al giorno) e di rendere attrattiva un’area che potrà accogliere altre aziende in futuro. “Oggi è una giornata di festa. Aiutiamo questa azienda che ha avuto già sfortune, che non è qui per accordi, patti segreti e contratti e aveva alternative di insediamento in altre zone d’Italia. Portiamo in Conferenza dei servizi l’idea di un territorio che vuole il bene della comunità, votiamo compatti a favore. Viva Kastamonu e viva Codigoro!” esulta in conclusione.

Per voce del consigliere Matteo Mingozzi, il M5S inizia a preannunciare un voto non positivo: “Mai detto che non sia un’opportunità per il territorio, non ci siamo mai messi di traverso, solo ci sarebbe piaciuto essere coinvolti nelle valutazioni”. Ma è il portavoce Claudio Dolcetti a rompere gli indugi: “Siamo stanchi di questo solito eccessivo entusiasmo – dice dopo l’intervento di Adami -: Kastamonu è una ditta privata e questo inneggiamento all’aiuto obbligato mi fa sorridere. Per le piccole imprese non vedo lo stesso slancio e non dobbiamo ragionare in base a quante persone assumono, ma – allude – in base a quanto vengono rispettate leggi e procedure”.

Ci avete consegnato pochi giorni fa una documentazione molto corposa, duecento allegati che non abbiamo avuto modo di visionare. Non possiamo esprimere un parere e siamo costretti a votare contro o ad astenerci. Questa sarà l’unica motivazione del nostro voto, Kastamonu non c’entra nulla”.

Una possibilità che delude e innervosisce la maggioranza: “È solo un alibi. Se per una volta ammettete che abbiamo fatto un buon lavoro non vi cacciano dal partito” replica la capogruppo Nella Ronconi. “La differenza tra noi sta proprio qui: per voi conta l’assistenzialismo, per noi è importante aiutare chi crea occupazione, perché lavorare è molto più dignitoso che prendere un sussidio senza lavorare. Ecco perché per noi questo è un progetto importante, impensabile fino a qualche anno fa. Se votate a favore potrete condividere il merito di averlo lanciato”.

Dura la reazione di Zanardi: “Ridacchiate pure, voi siete per il no a tutto, volete una decrescita zero, un’economia virtuale che non esiste. Kastamonu ha ereditato una situazione allucinante dalla Ex Falco, un sito altamente inquinato con legname da smaltire e aree da bonificare. Votate contro 40 milioni di investimenti? Se lo fate, il mio impegno sarà quello di farlo sapere ad uno ad uno ai cittadini”.

“Ci asterremo – decidono i cinquestelle – anche perché il nostro voto non serve a nulla. Avete i numeri, non capisco la foga di obbligarci a votare a favore. Se il nostro parere era così importante potevate muovervi diversamente”. “Abbiamo saputo della Conferenza dei Servizi solo una settimana fa, non c’erano alternative. E non credo sarebbe cambiato qualcosa, questo voto è espressione politica, non tecnica. Mi spiace per la mancata unanimità” ribatte Zanardi.

All’indomani del consiglio infuocato, Zanardi mantiene la promessa: sulla sua pagina social parla in video ai cittadini, riprendendo quanto dichiarato e aggiungendo altre considerazioni. “Mentre la maggioranza approvava una delibera per l’insediamento di una fabbrica ecosostenibile, i grillini con il voto contrario hanno messo a rischio tutto, anche il futuro di 150 persone già occupate che stamattina si sarebbero trovate senza lavoro. Non hanno avuto tempo di leggere gli allegati, ma quelli di loro competenza che al limite bisognava guardare erano solamente tre. Votare contro o astenersi vuol dire andare contro i cittadini, ed io, che sarò sempre dalla loro parte, sono davvero stanca di combattere contro insinuazioni e sospetti infondati creati ad arte per screditare il lavoro quotidiano che porto avanti con serietà e impegno”.

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