Eventi e cultura
20 Ottobre 2018
Grazie ad una serie di proiezioni si potranno ammirare le decorazioni originali

Sogno o son Deste ‘colora’ casa Romei

di Redazione | 2 min

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di Lucia Bianchini

Ricostruire e mostrare come erano originariamente i decori di Casa Romei. Questo il risultato di ‘Sogno o son deste’, presentato venerdì 19 ottobre, un progetto di arte figurativa realizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Carife, Fondazione di Vignola e Bper Banca.

“È un’idea nata nel mondo delle fondazioni nelle terre del ducato, Ferrara, Vignola e Modena, che ognuno ha declinato sul territorio- ha spiegato Riccardo Maiarelli, presidente di Fondazione Carife-. Il progetto ci consente di riportare alla luce con metodi digitali i decori che abbellivano queste residenze nel passato, che il tempo aveva cancellato, ma che con un’attenta opera di recupero si sono riprodotti, avvalendosi dei documenti, delle descrizioni di come apparivano questa residenze nel Cinquecento e grazie al supporto di tecniche innovative di scansione tridimensionale, ortofotografie e proiezioni digitali. Il dipartimento di architettura di Unife ha saputo poi ricomporre i decori partendo dalle tracce che ancora erano presenti nelle parti più protette dei muri dell’edificio”.

Il lavoro mira a ricompone con la luce, tramite i rilievi con laser scanner 3D, i decori del doppio loggiato, realizzando una copertura ortofotografica delle pareti dipinte. Una serie di 5 immagini ripercorre la sequenza svolta dall’artista che all’epoca ha realizzato la decorazione, con l’incarico di rendere Casa Romei una dimora estremamente elegante, seguendo la moda del tempo. Dalla parte opposta un monogramma attorniato da sei cerchi, che si è ricostruito contengano cinque santi legati a casa romei, tra cui San Bernardino, San Giorgio e San Maurelio.

Le proiezioni proseguiranno fino al 12 dicembre e saranno accompagnate da una serie di eventi collaterali.

“Ciò che è stato realizzato è un’esperienza unica, realizzata attraverso tecnologie che altrove non sono utilizzate in questo modo- ha ribadito Achille Lodovici, curatore scientifico di ‘Sogno o son deste’-. Abbiamo ricomposto in maniera scientifica le decorazioni che apparivano sei secoli fa. Il valore profondo del progetto è riprodurre queste decorazioni per far conoscere ai nostri concittadini una realtà che per secoli ha caratterizzato l’immagine che gli altri avevano della città italiane. Così secondo me si riesce a creare una corrente di affetto per i nostri beni culturali, li sentiamo più nostri se la loro percezione cambia, perché ci sorprendono”.

A precedere la proiezione è stato il concerto dell’Ensemble rinascimentale del Conservatorio Frescobaldi e dell’Ensemble ‘Officinae Musicae’ dell’Accademia Corale Veneziani, diretti da Maria Elena Mazzella.

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