Attualità
21 Ottobre 2018
Il titolare di un autoscuola contesta le rilevazioni: "Coperchio in condizioni precarie, più precisa la centralina della mia auto"

Tutor, giudice di pace respinge il ricorso: appello in tribunale

di Ruggero Veronese | 3 min

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Più che di soldi è una questione di principio quella sollevata nel tribunale civile da Anio Benazzi, titolare di una scuola guida del basso ferrarese che da tempo lamenta l’utilizzo di tutor e autovelox da parte delle amministrazioni comunali e chiede limiti di velocità “credibili” sulle strade provinciali. In questo caso Benazzi ha deciso di ricorrere al giudice di pace per una multa di 41 euro che gli è stata comminata in via Copparo da un tutor, che ha registrato un suo passaggio a 75,5 km/h.

Una rilevazione che il titolare della scuola guida ha cercato di contestare di fronte al giudice di pace, producendo una serie di documenti per dimostrare che in realtà non stava superando i 70 km/h. E che in realtà le condizioni del tutor non sono tali da garantire che la correttezza delle sue rilevazioni. Ma il ricorso non è stato accolto e Benazzi, assistito dall’avvocato Emiliano Mancino, ha deciso di ricorrere in appello.

È lo stesso Benazzi a raccontare a Estense.com la vicenda: “Alla domanda: è più preciso il computer della mia auto o il Tutor della SP2? Rispondo: il computer della mia auto che ha fatto tutti i tagliandi e alla notte dorme in garage e non il Tutor che si trova nelle condizioni delle foto, considerato che il manuale del Costruttore a pag. 13 attesta: ‘Le UEL, sono contenute in un armadio da esterno a doppia camera in alluminio nel quale sono integrati anche il quadro elettrico, protetto contro le scariche elettriche’. Quanta polvere, acqua e chissà cos’altro sarà entrato al suo interno privo della doppia parete, mentre il coperchio della centralina elettronica della mia auto è ancora intatto al suo posto”.

“Mi sorprende anche – continua Benazzi – che nessun Tecnico della Provincia nell’effettuazione della manutenzione ordinaria del Tutor non si sia accorto della precarietà del contenitore, ben visibile da tanto tempo. Si tratterà di miseri 41 euro, ma proseguirò rivolgendomi ad altro Giudice del Tribunale dove potrò parlare e spiegare tutte le irregolarità dei Tutor gestiti da Autostrade Tech Spa, nata nel 2009 come spin-off tecnologico del Gruppo Atlantia. Per inciso Atlantia è quella del ponte Polcevera di Genova”.

Il titolare dell’autoscuola spiega di essere “il primo ad affermare ‘non togliete Autovelox e Tutor dalle strade’, ma regolarizzateli con tutti i certificati richiesti e tenete presente che tarati a 130 km/h sulle autostrade o 90 km/h sulle strade extraurbane fanno sicurezza stradale, ma tarati a 70 km/h su strade provinciali fanno solo cassa”.

Una tesi sostenuta anche dall’avvocato Mancino, che nel preparare il ricorso in appello afferma: “Comprendo la delusione del mio assistito, ritenendo la documentazione prodotta dalla provincia non idonea al diritto di difesa per la verifica del corretto funzionamento del Tutor. Attendiamo le motivazioni e presenteremo Appello davanti al Tribunale”.

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