Da cosa dipendono i limiti di velocità nelle strade della provincia estense? A chiederselo è Anio Benazzi, titolare di un’autoscuola di Mesola che nei giorni scorsi ha raccolto numerose fotografie dei segnali stradali in varie località, che presentano limiti pari anche a 5 km/h. Soglie che secondo Benazzi non sono “credibili”, al punto da chiedersi se i sindaci sono vincolati a regole precise o se possono stabilirle in completa autonomia.
“Ad esempio – si chiede Benazzi -: quali sono le motivazioni che hanno determinato la riduzione del limite massimo di velocità da 90 km/h a 70 nei 4 km prossimi all’abitato di Jolanda sulla SP60 (Gran Linea, di nome e di fatto) del tutto uguali ai tratti precedenti, quando le strade Provinciali SP16 e SP17 più strette e con più curve, conservano il normale limite di 90 km/h, senza che vi succedano particolari incidenti. Provate a percorrerle e vi renderete conto della diversa applicazione dei limiti”.
Benazzi prova a contestualizzare i limiti di velocità, affermando che “probabilmente non è il limite di 70 o 90 km/h l’elemento scatenante degli incidenti, ma il comportamento dei conducenti. Un automobilista non riesce a mantenere un’attenzione concentrata per tutto il tempo che sta alla guida, ma circola normalmente con un’attenzione diffusa sulla strada, pronto a tramutarla in quella concentrata nel momento in cui prevede o percepisce una potenziale situazione di pericolo, senza trascurare che la velocità è una variabile che va contestualizzata nel momento in cui avviene: i 70 km/h sono pericolosi con traffico intenso, con pioggia battente, con nebbia o con il conducente distratto, oppure possono esserlo per un autotreno, ma non per un’autovettura, ma non lo sono affatto in condizioni normali”.
Secondo Benazzi un altro punto fermo della sicurezza stradale è quello secondo cui “un limite massimo di velocità per essere rispettato deve essere credibile”, cosa impossibile quando la soglia è troppo bassa. “Mi permetto far presente ai sindaci – afferma il titolare di scuola guida – che la continua manipolazione dei limiti generali di velocità in maniera disordinata e spesso priva di logica, tanto da far sembrare i limiti massimi più simili a dei limiti minimi, non contribuisce alla sicurezza stradale e ad un comportamento corretto degli automobilisti. Probabilmente servono limiti onesti per avere automobilisti corretti”.
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