“Simbolo di inefficienze delle giunte di sinistra”. Così Mauro Malaguti, ex consigliere regionale oggi portavoce di Fratelli d’Italia qualifica la vicenda Cispadana, al centro delle cronache e delle polemiche politiche regionali in questi ultimi giorni.

“L’Autostrada Regionale Cispadana doveva essere la nuova infrastruttura che collega il casello Reggiolo-Rolo dell’A22 alla barriera di Ferrara Sud sull’A13 con un tracciato di circa 67 chilometri – osserva Malaguti -.  Doveva rispondere alla domanda di mobilità dell’area nord-orientale della Regione Emilia-Romagna, in una valida alternativa al corridoio della via Emilia (A1-A14), intercettando le direttrici A1-A15 (Autocisa) attraverso la sua prosecuzione verso ovest come viabilità ordinaria non autostradale, dell’A22 e dell’A13. Doveva portare sensibili benefici in termini di: tempi di percorrenza, costi di viaggio, viabilità, e riduzione dell’inquinamento. I tratti fino ad ora realizzati della Cispadana sono pericolosissimi, lunghi rettilinei che spingono alla velocità senza guardrail centrale e corsie di emergenza – afferma l’ex consigliere regionale -. Perché attuati su un progetto vecchio di vent’anni, a cui si è aggiunto l’incomprensibile immobilismo delle ultime giunte regionali di sinistra e ritardi biblici. E ora, infine, dubbi sui fondi necessari per concludere l’opera e revisionarla con nuovi parametri di sicurezza. Quella che doveva essere l’Autostrada regionale per eccellenza è oramai un simbolo di inefficienza e incompetenza”.