Eventi e cultura
30 Agosto 2018
Il ritrovamento del prezioso oggetto da parte del Centro Studi di Copparo raccontato nel libro di Claudio Sassi sul '68 di Faber

Dante Bighi realizzò un cofanetto e le copertine di tre dischi di De André

di Redazione | 3 min

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C’è uno straordinario ritrovamento che lega Dante Bighi, il pubblicitario e artista grafico di Copparo a cui è dedicato l’omonimo Centro Studi, al grande cantautore Fabrizio De André. E’ il ritrovamento non solo della copertina del disco “Tutti morimmo a stento” (il secondo album di Faber) disegnata da Dante Bighi, ma di un cofanetto in plastica ideato e realizzato nel 1968 per contenere lo stesso disco assieme al “Volume I” e “Volume III” del cantautore. Un cofanetto color ambra il cui packaging fu disegnato da Bighi con fotografie di Greguoli e testi di Cesare Romana.

Il prezioso cofanetto era conservato in casa da un’amica di Bighi, Patrizia Lucchini, contattata dal Centro Studi di Copparo nel corso di una ricerca di informazioni in merito a una possibile presunta copertina di “Tutti morimmo a stento” ideata e disegnata da Dante Bighi. Ricerca scattata dopo una telefonata al Centro Studi di Claudio Sassi, che aveva chiesto informazioni in merito, dato che stava realizzando un libro per ripercorrere la genesi del secondo disco di De André a 50 anni dalla sua pubblicazione.

Dopo il ritrovamento del confanetto, con grande sorpresa del Centro Studi Dante Bighi, è iniziato un lavoro di confronto e analisi che ha permesso di attribuire con certezza quell’oggetto a  un progetto ideato e disegnato da Dante Bighi la cui unica copia conosciuta, nel panorama discografico, la si trova oggi solo al Museo dei Cantautori in via del Campo a Genova.

Una scoperta di straordinaria importanza, dunque, comunicata dal Centro Studi al curatore del libro Claudio Sassi, che ha quindi inserito nella propria opera editoriale il racconto di questo ritrovamento, frutto di un artista grafico ormai maturo e già attivo all’epoca con progetti per Philips, Phonola e altre note aziende.

Il cofanetto, prodotto dalla Belldisc Italiana spa, fu per Dante Bighi uno tra i più importanti lavori di graphic design applicati nel campo artistico della musica e dell’audio visivo. Un oggetto rarissimo, contiene tutte le peculiarità che permettono di riconoscere la cifra stilistica di Dante Bighi, ed è inoltre testimonianza dell’amicizia che nacquenegli anni Sessanta tra Bighi e l’amico Antonio Casetta, il fondatore della casa discografica Bluebell, quindi Belldisc entrambe confluite nel 1970 nella Produttori Associati per la quale Dante Bighi realizzò il logotipo. Per la Produttori Associati lo stesso Bighi realizzò nel 1970 anche la grafica della copertina dell’Lp di De André “La buona novella”.

Il libro di Claudio Sassi e Odoardo Semellini dal titolo “Tutti morimmo a stento, il sessantotto di Fabrizio De André”, scritto per la casa editrice Lampi di Stampa, sarà presentato il 1° settembre alla Biblioteca Civica di Cameri a Novara e successivamente sabato 8 settembre presso la Casa dei Cantautori di via del Campo a Genova.

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