Lettere al Direttore
10 Giugno 2018

Velox, sicurezza stradale o tassa occulta?

di Redazione | 3 min

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La Cgia di Mestre indica nell’81% l’incremento negli ultimi 10 anni delle multe per violazioni al codice della strada, forse anche più, visto che l’Istat riporta che le Polizie Municipali nei comuni capoluogo hanno elevato circa 2.000.000 sanzioni per superamento limiti di velocità e 3.500.000 per divieto di sosta e circa 10.000.000 all’art. 7 (Ztl, Aree Pedonali e divieti vari).

Una riflessione: siamo sicuri che 2.000.000 di sanzioni per superamento limiti di velocità corrispondano ad altrettanti automobilisti pericolosi, quando, anche se non esiste una statistica precisa, sembrerebbe che l’80% venga multato per velocità che non supera i 95 km/h su strade extraurbane?

L’autovelox deve continuare ad esserci sulle strade extraurbane per colpire pesantemente velocità di 120, 150, 180 km/h, ma non velocità di 70÷90 km/h, a cui si è arrivati con la continua altalena dei limiti: 50 km/h poi 70, poi 50, poi 90, poi 60, ancora 50 e avanti così ubriacando gli automobilisti di numeri, tanto che a un certo punto non sanno più a quale velocità andare.

I rilevatori di velocità istantanea e velocità media vengono installati quasi sempre in punti non pericolosi e con tarature sensibilmente inferiori a 90 km/h: sarà per la sicurezza stradale o per ottenere più multe? Ad esempio, quali calcoli scientifici e prove comparative sono state eseguite sul tratto extraurbano con sottopasso per pedoni e cicli a Tamara per affermare che è 50 km/h il limite adeguato e non 70 km/h? Come è stato stabilito il limite corretto di 70 km/h e non 90 nei lunghi rettilinei, senza particolari insidie, dove sono posti i Tutor Sicve della Gran Linea e di Denore?

L’obbligo di rispettare integralmente il codice della strada vale solo per gli automobilisti o vale anche per i Sindaci? L’autovelox completamente nascosto dietro ad un platano sulla SP15, con abbassamento del limite a 70 km/h, rispetta l’articolo 142 del codice della strada? La postazione dell’autovelox sulla statale Romea al km 41 + 205, indicata da un simbolo formato mignon, preceduta, ma non seguita da 1 km di strada con limite di 70 km, rispetta le regole della Direttiva Minniti del 21 luglio 2017 e il Decreto Delrio del 13 giugno 2017? I Tutor Sicve e gli autovelox hanno i certificati di taratura annuali rilasciati da Enti accreditati e sono forniti dei verbali per i controlli intermedi di verifica secondo lo schema del modello 1 e 2 al DM 13.6.2017 n. 282?

Non ho alcuna remora ad incontrare eventualmente i Sindaci per analizzare le regole della Direttiva Minniti e del Decreto Delrio e approfondire le valutazioni per individuare il limite corretto per le varie strade evitando sanzioni per velocità normali di 70÷90 km/h. È più pericoloso il conducente che maneggiando l’iPhone viaggia a 70 km/h o quello che circola a 90 km/h con gli occhi puntati sulla strada? Aggiungo anche che alcuni Sindaci violano palesemente la privacy con autovelox che riprendono frontalmente conducente e passeggeri di auto, che non ha commesso alcuna infrazione, ma si trova casualmente a passare in senso opposto al veicolo che in quel momento supera i limiti di velocità.

Lungo la strada sbaglia, non solo chi va troppo forte, ma anche chi va troppo piano, in quanto il codice della strada stabilisce che gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione. Una bella pulizia dei cartelli dimenticati e inutili posti sulle strade inserendo solo limiti massimi di velocità rapportati alla reale percezione di pericolo dell’automobilista medio, intervenendo poi sul comportamento degli automobilisti, casomai utilizzando i Vigili per una seria opera di controllo prevista del comma 3° dell’art. 12 del codice della strada in cui “la prevenzione” è propedeutica a “l’accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale”?

Termino con la constatazione, che nonostante le tante multe elevate agli automobilisti, negli ultimi anni il numero di incidenti stradali si è stabilizzato, con l’ulteriore riflessione che forse servono interventi diversificati e più incisivi degli attuali, anche esponendo i Sindaci ad un’eventuale diminuzione degli introiti.

Anio Benazzi

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