Vigarano
2 Giugno 2018
La dirigenza replica all'amministrazione; "Siamo amareggiati, non c'è un cronoprogramma degli interventi e il personale Ata fa più ore di straordinario"

Caldo in classe, il personale scolastico insorge

di Redazione | 3 min

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Vigarano. “Siamo amareggiati dalle dichiarazioni rilasciate dal sindaco e dall’assessore alla Pubblica Istruzione sull’impianto di raffrescamento della scuola primaria di Vigarano”. È l’amarezza il sentimento che aleggia all’Alda Costa all’indomani del consiglio comunale infuocato in cui si è discusso proprio del grande caldo registrato nelle classi elementari.

Temperature elevate che diventano roventi quando il personale scolastico decide di dire la sua in una lunga ed esaustiva lettera firmata dal dirigente scolastico Paola Manzan, dal direttore dei Servizi Generali e Amministrativi Vannia Varani e dalla vicaria Virna Gavioli.

“La gestione dell’impianto, definito dal sindaco “complesso”, non è mai stata illustrata al personale scolastico, pertanto risulta difficile comprendere a cosa si riferisca il sindaco quando afferma di aver compreso “le difficoltà del personale Ata ad intervenire sull’impianto”” è il primo appunto contenuto nella controreplica.

“Si rileva, inoltre, che il suddetto intervento non può essere gestito dai collaboratori scolastici ma è di sola ed esclusiva competenza di personale tecnico del Comune con specifiche competenze – riferisce la dirigenza -. L’istituto comprensivo (questa amministrazione non è più direzione didattica dal 2011), nonostante le difficoltà organizzative e di vigilanza esposte all’amministrazione  comunale, ha comunque previsto che i collaboratori scolastici per almeno tre giorni a settimana provvedano all’apertura delle finestre, così come richiesto dal Comune stesso, anticipando il loro orario di entrata in servizio e svolgendo la mansione in orario “straordinario”; tutto questo nonostante sia chiaro ed evidente a tutti che l’apertura delle finestre non è un intervento risolutivo della questione”.

“Non è stato possibile anticipare l’orario di servizio nelle altre due giornate – specificano dalla scuola – perché i collaboratori scolastici avrebbero superato le nove ore massime di lavoro giornaliere consentite dalle disposizioni di legge vigenti. Il personale docente, che convive con i bambini all’interno delle aule e ne sopporta lo stesso disagio, provvede in autonomia a sperimentare tutte le soluzioni per poter arieggiare per quanto possibile i locali”.

Il consiglio di istituto ha più volte chiesto un cronoprogramma sugli interventi che l’amministrazione comunale dovrà mettere in atto nel periodo estivo per la risoluzione del problema “ma ad oggi – riferiscono all’unisono preside, direttore e vicaria – non è arrivata alcuna risposta. Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco e dall’assessore hanno veramente amareggiato tutto il personale della scuola e in particolare il personale Ata (ausiliario) il quale collabora con il Comune per alleviare il disagio”.

“Non può essere definita “desistenza” (questa la parola usata dalla Paron, ndr) la perplessità manifestata rispetto ad un cambio improvviso dell’organizzazione lavorativa che richiede l’attenta verifica della possibilità, nel rispetto dei Contratti Collettivi di Lavoro, di garantire il complesso servizio di vigilanza e assistenza anticipando l’orario di apertura dell’istituto in assenza di alunni, situazione in cui la presenza del personale scolastico non è necessaria”.

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