Economia e Lavoro
5 Aprile 2018
Quaranta i lavoratori che hanno partecipato all'incontro nell'aula magna dell'ospedale di Cona. Vitali (Cgil): "Non ce ne sono altri con diritti in più"

“Il contratto migliore degli ultimi 30 anni per 5400 lavoratori della sanità”

di Redazione | 2 min

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Un incontro pubblico, all’aula magna del polo didattico dell’ospedale di Cona, per discutere del nuovo Ccnl del comparto sanità per il quale manca solo la firma definitiva essendo già stato firmato un pre-accordo. È quanto ha organizzato per mercoledì pomeriggio la Fp-Cgil, invitando anche le altre sigle sindacali — Nursind, Nursing Up, Fials e Diccap Sulpm che però non si sono presentate —, davanti a una platea di una quarantina di lavoratori.

“Parliamo di 5400 persone nel ferrarese, che vanno dagli amministrativi a tecnici dei reparti, comprendendo tutti il personale sanitario esclusa la dirigenza medica”, ha spiegato Natale Vitali della Cgil facendo un resoconto sull’impatto locale del nuovo contratto collettivo “dichiarato il migliore degli ultimi 30 anni”, come gli fa notare pungolandolo la moderatrice dell’incontro Camilla Ghedini, e che comprende anche un aumento delle retribuzioni di 85 euro.

“Non esistono altri contratti in questi termini, con aumenti dei diritti dei lavoratori”, risponde Vitali ricordando anche il blocco dei contratti da un decennio come uno degli scogli che si è tentato di superare almeno in parte nelle trattative. “Questo Ccnl si basa su cinque pilastri: innanzitutto vengono inclusi gli effetti collaterali delle terapie salvavita per quattro mesi l’anno, che sul triennio significa avere un anno in più; tutti i diritti vengono garantiti anche per i lavoratori con un contratto a tempo determinato; ci sono 18 ore di permessi per visite mediche che si aggiungono alle 18 per motivi personali non documentati; viene riconosciuto in questo contratto la possibilità di ambire a una carriera mettendosi in gioco ogni 10 anni ed infine siamo partiti da una piattaforma di Aran che prevedeva un incremento delle ore di lavoro e un decremento dei permessi e siamo arrivati alle 36 ore lavorative e un aumento dei permessi”, ha continuato poi Vitale che ad alcune critiche che gli sono state lette ha risposto che “è difficile replicare a cose che non si conoscono: qui ci sono solo dei diritti in più”.

Non mancano poi alcune ‘frecciatine’ agli altri sindacati, che non hanno firmato il pre-accordo sul Ccnl: “Ci sono le elezioni dele Rsu dal 16 al 18 aprile. Gli altri elementi sindacali firmando non potevano dire ‘noi siamo il meglio del mondo, gli altri sono tutti incompetenti”, commenta sempre Vitali che però si lascia andare anche a una valutazione sul suo stesso sindacato: “La Cgil”, spiega, “deve uscire dalla sua autoreferenzialità, ascoltando soprattutto chi non la pensa come noi, senza per questo cambiare i nostri valori. Non si può lasciare indietro nessuno: la crisi della rappresentanza è partita con la crisi del lavoro e il senso di abbandono che è stato percepito”.

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