Attualità
20 Marzo 2018
Il sindaco offre "soluzioni alternative" come il trasloco in Ercole I d'Este. "Rammarico, ma siamo vincolati alla sentenza del Consiglio di Stato"

Demolizione Siberiana. Tagliani: “Una perdita per tutti i ferraresi”

di Redazione | 3 min

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Perdere un’attività storica, un presidio di animazione frequentato da più generazioni di ferraresi, è un dispiacere ma purtroppo è inevitabile, perché contro una sentenza del Consiglio di Stato c’è poco da fare. È questo, in sintesi, il pensiero del sindaco Tiziano Tagliani sulla demolizione della Siberiana.

Un pensiero che corre ai titolari e ai tanti affezionati clienti che devono dire addio allo storico chiosco di gelati di viale IV Novembre per via dei vincoli paesaggisti legati alle Mure, frequentate ormai da ben altre attività. Ma veniamo all’ultimo saluto del primo cittadino.

“Ci dispiace per la demolizione della Siberiana – scrive Tagliani in una nota stampa -. Comprendiamo Francesco Malacarne e la moglie Gabriella Guidetti che hanno dedicato 40 anni della loro vita a questa attività”.

“Senza voler commentare ciò che fu concordato 63 anni fa – prosegue il sindaco -, possiamo solo confermare il nostro rammarico nel perdere un’attività’ storica a cui tanti ferrarsi sono legati, di perdere un presidio di animazione in una zona a cui teniamo per le sue criticità, e sui cui stiamo investendo”.

“Purtroppo come amministrazione siamo, ovviamente, vincolati dalla sentenza del Consiglio di Stato (che la Siberiana ha perso con una sentenza definitiva il 20 aprile 2017), un verdetto su cui il Comune non è mai stato ascoltato o chiamato in giudizio” ricorda il sindaco che, nel suo ruolo, “posso solo confermare la mia disponibilità nell’individuare una soluzione alternativa ed interessante dal punto di vista commerciale”.

Una proposta di trasloco era già stata offerta lo scorso anno, quando l’amministrazione aveva segnalato di spostare l’attività in fondo Ercole d’Este, vicino alla Casa del Boia. A quel tempo (era aprile 2017), il titolare rifiutò perché “non ho più l’età o la forza per demolire un chiosco già esistente e reinvestire tutto in un nuovo locale, piuttosto che trasferirci chiudiamo baracca”.

Nonostante quel diniego, Tagliani si dice ancora “disponibile a valutare possibili percorsi alternativi, pur comprendendo che per tutti i ferraresi si tratta di una perdita”. Ma in ogni caso si perde un presidio di legalità in una zona, quella della Gad, che ne ha bisogno ora più che mai.

“Tagliani scarica il barile sul Consiglio di Stato mentre sa benissimo che il proprio ministro dei Beni Culturali non ha mosso un dito, un altra occasione per capire il motivo della sconfitta elettorale”, commenta dal canto suo Nicola Lodi, segretario comunale della Lega Nord. “Il sindaco doveva agire, muoversi con più determinazione invece di versare finte lacrime di coccodrillo, non servirà ad uscire dal pantano – prosegue -. La Siberiana era un un punto di ritrovo sociale per tutti noi e Tagliani dovrebbe ora chiedere scusa ai ferraresi oltre che i titolari. Anche questa vicenda peserà alle prossime amministrative ed il Pd sarà sfrattato proprio come la Siberiana”.

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