Il sindaco di Poggio Renatico Daniele Garuti (archivio)

di Martin Miraglia

Daniele Garuti, sindaco di Poggio Renatico, è stato eletto lunedì mattina presidente dell’unione dei comuni Alto Ferrarese — comprendente Bondeno, Vigarano Mainarda, Poggio Renatico, Terre del Reno e Cento — durante una convocazione dei sindaci tenutasi nel municipio di Bondeno, residenza amministrativa del presidente uscente, per l’appunto il sindaco matildeo Fabio Bergamini.

“La nuova presidenza e le decisioni maturate sono frutto di una scelta ragionata, tesa a dare un nuovo impulso all’Unione: partendo dalle convenzioni in essere, dai temi che andranno meglio approfonditi e dall’individuazione di una figura tecnica che avrà il compito di seguire l’evoluzione normativa e del contesto per arrivare alla formulazione di proposte che verranno di volta in volta discusse dalle parti in causa”, ha commentato Bergamini subito dopo il voto che ha incoronato Garuti, che invece nel suo primo discorso da presidente dell’Unione ha auspicato “un confronto con i sindaci dell’Unione, servito per specificare meglio le possibilità e cercando di cogliere le opportunità all’interno dell’evoluzione normativa. In particolare a livello regionale, che la legge offre alle Unioni dei Comuni”.

Garuti è il secondo sindaco poggese ad essere eletto alla presidenza dell’unione: al momento della fondazione — era la fine di aprile del 2014 — l’incarico fu affidato all’allora sindaco Paolo Pavani, il cui mandato da amministratore sarebbe scaduto con la successiva tornata delle amministrative prevista per appena un mese dopo. Fu un incarico puramente cerimoniale ma che sottolineò la riconoscenza degli altri sindaci per lo sforzo dell’allora primo cittadino poggese nella costituzione dell’ente.

La vicepresidenza di turno dell’Unione dei Comuni è andata al sindaco di Vigarano Barbara Paron, non però senza diversi imbarazzi: alla seduta di elezione del nuovo presidente si è presentata con un documento molto critico fatto recapitare agli altri sindaci e al protocollo del Comune di Bondeno la mattina stessa in cui lamentava l’immobilismo dell’ente a causa della mancanza di volontà politica — “in due anni non si è mossa foglia” —, riproponeva una cinque-giorni per ridefinire “una ad una le convenzioni che potrebbero essere conferite in unione per approfondirle fino all’ultimo dettaglio e votarne la fattibilità” e ha messo il suo territorio sul piede di guerra annunciando una scadenza di tre mesi per aprire i tavoli sulle proposte tecniche “trascorsi i quali, il Comune di Vigarano valuterà altre opportunità dal momento che non sarà necessario nemmeno uscire da un’Unione che non è mai nata e, di fatto, non esiste”.

Abbastanza per mettere di malumore diversi altri sindaci della stessa Unione, non solo perché arrivata la mattina stessa della votazione sulla presidenza ma anche perché il testo era stato ampiamente riportato in stralci da alcune testate giornalistiche alle quali era stato rilasciato in anticipo, specialmente considerando la posizione già relativamente isolazionista del Comune di Vigarano — il quale, per fare un esempio, non ha partecipato alla costituzione e non è mai fatto parte successivamente della Polizia Municipale dell’Alto Ferrarese insieme a Cento.