Politica
1 Febbraio 2018
Il segretario del Sap, noto per gli attacchi sul caso Aldrovandi, correrà capolista per la Lega Nord a Bologna

Bufera su Tonelli. ‘Rischiava’ di essere candidato a Ferrara

di Redazione | 4 min

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Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, il Sindacato Autonomo di Polizia, per anni in forza alla questura di Ferrara ha “rischiato” di essere candidato nella città estense. Nella Ferrara che, volenti o nolenti, in campagna elettorale sarebbe stata facilmente identificabile con la città dove è stato ucciso Federico Aldrovandi.

E sul caso Aldrovandi Tonelli è uscito spesso con dichiarazioni che hanno fatto discutere. A cominiciare dalla conferenza indetta prima ancora che fossero resi noti gli esiti dell’autopsia. Nel febbraio 2006, nel corso di una conferenza convocata nella sala ovale della questura, tuonò contro “il processo di piazza” instaurato da “questa società [che] non ci merita e non merita il sacrificio delle vite dei nostri colleghi. L’unico elemento sul quale fino ad oggi si può basare una ipotesi è l’autopsia. E questa dice che la causa della morte non è interconnessa con l’intervento degli agenti”.

Tonelli attaccò anche i due presidi che avevano organizzato incontri sull’argmomento nelle loro scuole. E con loro il dirigente del Csa di Ferrara. Tutti parte di uno “sciacallaggio con sfumature politiche ideologiche e culturali”. Criticò nella stessa occasione l’allora sindaco Sateriale perché “si abbandonò, difettando di senso istituzionale, a frasi che non avevano ragione di essere [Sateriale chiese all’allora questore Elio Graziano verità sulla morte di Federico, ndr]”. Non risparmiò nemmeno gli amici di Federico: “Qualcuno vuole lavarsi la coscienza per aver abbandonato e lasciato solo un ragazzo di diciotto anni in preda ai fumi di alcol e sostanze stupefacenti”.

Nel febbraio 2014, per rispondere alle cinquemila persone venute da Tutta Italia a Ferrara per la manifestazione #vialadivisa, sempre Tonelli propose la contromanifestazione #vialamenzogna contro quello che chiamò “un accanimento contro gli operatori delle forze di polizia, una pelosa macchina del fango che mistifica la realtà dei fatti trasformando, spesso, i violenti in eroi e i poliziotti in delinquenti”.

E, a proposito dei quattro poliziotti condannati a 3 anni e mezzo (diventati sei mesi grazie all’indulto) per l’omicido colposo del ragazzo, sostenne che “le vere vittime sono i nostri colleghi. Noi siamo e resteremo sempre dalle parte dei poliziotti accusati ingiustamente, anche occupandoci della loro tutela legale”.

Un mese dopo, a Rimini, il congresso nazionale del Sap da lui presieduto dedicò un’ovazione fatta di applausi ai colleghi che uccisero il diciottenne.

Nell’aprile del 2015 chiese la revisione del processo Aldrovandi, che si era ormai concluso con la sentenza passata in giudicato.

Atteggiamento simile lo tenne sul caso Cucchi, tanto da scatenare le reazioni sdegnate degli altri sindacati. “In questo Paese – disse Tonelli nel novembre 2014 – bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie”.

Una presa di posizione talmente estremizzata da sollevare lo sdegno anche del Siap di Ferrara, il cui segretario di allora Alessandro Chiarelli ‘invitava’ il collega del Sap a riconoscere le responsabilità dello Stato e a limitare i propri giudizi a quanto è dato sapere.

Forse anche a fronte di questi episodi Salvini ha trovato con il sindacalista un accordo per farlo correre a Bologna e non, come poteva sembrare in un primo momento, a Ferrara. Il leader leghista proabilmente è stato ben consigliato da Alan Fabbri, segretario provinciale e capogruppo in Regione, che ben poteva intuire gli strascichi e le polemiche che una candidatura di Tonelli su Ferrara avrebbe provocato. E così, nel proporzionale alla Camera, nel collegio Modena-Ferrara, ci sarà invece un suo uomo Carlo Piastra.

A ogni modo, anche la discesa in campo al fianco del Carroccio ha suscitato ora le critiche sempre del Siap, questa volta di Genova. Per Roberto Traverso, segretario regionale Siap, “ora è tutto chiaro: la maglietta della polizia di stato regalata a Salvini aveva un obiettivo politico adesso ben chiaro. Ci prepariamo ad una campagna elettorale che vedrà sicurezza e lavoro tra le priorità dell’agenda sociale e politica – aggiunge Traverso -. Un rappresentante dei poliziotti tra le file di un partito che parla di sicurezza in termini di paura mirando alla pancia della gente, senza pensare minimamente ai problemi reali della nostra categoria”.

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