Attualità
14 Gennaio 2018
La titolare di Birra Frara ha riempito il locale per festeggiare il suo coming out: “Non mi aspettavo così tante persone”

Marcella racconta il suo nuovo volto: “Non potevo più continuare così”

di Redazione | 3 min

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Per tutti, continuerà ad essere ‘Marci’. Soprattutto per gli amici, ma anche per i conoscenti, i clienti e gli ‘afecionados’ di Birra Frara, che venerdì sera hanno riempito il locale di via san Romano per salutare il nuovo volto di Marcello Colombari, titolare, che da pochi giorni ha deciso di mostrarsi a tutti come Marcella.

Come è maturata questa tua scelta?

La definirei più una ‘non scelta’, nel senso che una parte di me stava ormai cercando di uscire da tanti anni. Sono sempre stato folgorato dalla bellezza femminile, sia a livello sessuale ma anche di invidia, e questo mi ha portato a farmi tante domande, a non capirmi, a retrocedere. Mi è sempre piaciuto, per esempio, comprare vestiti da donna, e mi domandavo se non fossi un gay represso o fosse solo feticismo, così capitava che li restituissi. E’ stato un delirio interiore arrivare fin qui.

Hai dato comunicazione della cosa con un post su facebook. Desideravi dunque l’impatto che avuto?

Prima di girare su facebook l’invito di stasera ho dovuto tranquillizzare i miei dipendenti, erano terrorizzati. Ma gli ho più volte detto che sarebbe stata una cosa bella, una cosa per cui festeggiare. Avendo un locale ho anche una certa responsabilità, è un lavoro che genera un grande contatto umano con i clienti, e sentivo un gran bisogno di comunicarlo, nel modo che più richiamasse, appunto, una festa.

Come hanno reagito i tuoi amici, i tuoi clienti, e le tue ex?

I miei amici e i mei clienti non li aspettavo così numerosi stasera. La loro presenza qui parla da sé. Volevo che fosse esattamente così, ma mi sarei accontentato di meno. Le ragazze con cui stavo sono scappate a gambe levate, ma è giusto così, quando ci si aspetta qualcos’altro. Questo è uno dei motivi per cui non ce la facevo più a continuare, non è giusto neanche prendere in giro le persone, e creare delle aspettative che non si possono adempiere.

Per ora non si parla ancora di ormoni o di interventi clinici. C’è qualcosa in programma?

Certo, a breve comincerò il laser, e poi la terapia ormonale, e non vedo l’ora. La cosa più difficile sarebbe stata rimanere come prima. Qualcuno dice che è una scelta coraggiosa, ma quando una cosa ti fa stare bene, tutto il resto vien da sé, e non può essere un male.

Cosa rispondi a chi pensa che sia una scelta legata alla visibilità?

Sì, me l’hanno chiesto in tanti. Ma se c’è una cosa che non mi manca è quella. Questo locale è aperto da poco più di un anno e ho sei dipendenti fissi, di quelli con il contratto ‘vecchio stile’ che adesso quasi non se ne vedono più. Il lavoro va benissimo, non mi mancava niente, non ho bisogno di trovare più gente. Avevo bisogno di ritrovare me.

Ma non credi che avrà un impatto sulla tua attività?

Se trasmetti qualcosa di bello e positivo, questo si ripercuote inevitabilmente sulla mia attività, la cui professionalità sta anche nell’accogliere le persone con il sorriso e con energia positiva. Se andrà meglio di prima credo sarà per questo.

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