Eventi e cultura
11 Gennaio 2018
Le entrate coprono metà dei costi, senza le sponsorizzazioni il bilancio sarebbe in rosso. Ma il gradimento tra il pubblico è alto

Bononi, la mostra chiude in pareggio

di Redazione | 4 min

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La mostra su Carlo Bononi, “L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese” esposta dal 14 ottobre al 7 gennaio a palazzo dei Diamanti, chiude in pareggio. I 19.301 visitatori in 86 giorni di apertura hanno portato 212.873 euro di entrate nette che coprono quasi la metà del costo della mostra pari a 524.993 euro, sostenuto soprattutto dalle sponsorizzazioni (215.000 euro), dal Comune di Ferrara (52.120 euro) e da contributi regionali (45.000 euro).

Sono i dati emersi dal bilancio provvisorio preconsuntivo diffuso dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Ferrara che hanno organizzato, in collaborazione con i Musei di Arte Antica di Ferrara, la prima monografica dedicata al maestro indiscusso della pittura del Seicento.

Al di là dell’andamento economico, che senza l’apporto degli sponsor avrebbe segnato un bilancio in rosso, i promotori della rassegna sono soddisfatti dei risultati raggiunti da questa vera e propria sfida per far conoscere un artista e un periodo storico poco conosciuti della città.

Una città che ha accolto bene questa particolare quanto interessante mostra di ricerca: lo dimostra la forte risposta di istituzioni e associazioni culturali sia per quanto riguarda l’organizzazione di approfondimenti culturali, sia per l’attivazione di iniziative di valorizzazione del patrimonio locale.

Tra gli eventi collaterali, hanno avuto particolare successo gli incontri sul pittore e il percorso espositivo, a partire dalla presentazione a cura di Giovanni Sassu presso la Sala Estense (303 presenze), ciclo di conferenze in Pinacoteca (500 presenze), tre concerti sempre in Pinacoteca (420 presenze), conferenze tenute dai curatori in varie città della regione (970 presenze); attività culminate in Monumenti Aperti, raccontati da 900 studenti che hanno fatto da ciceroni tra monumenti e musei in una due giorni dedicata al Seicento. A proposito di giovani, la mostra è stata visitata dagli istituti scolastici di tutti i gradi, dalle materne alle  superiori della città e della provincia, per un totale di 2.175 studenti, in sintesi 116 classi ferraresi.

Se la stampa nazionale sembra aver espresso un notevole apprezzamento (basti pensare alla classifica pubblicata sul Giornale dell’Arte in cui diversi critici hanno scelto la mostra di Bononi come la migliore dell’anno tra tutte quelle organizzate in Italia), il gradimento è alto anche tra il pubblico, almeno secondo quanto riportato dalle interviste a 1846 visitatori (pari al 9,56% dei visitatori totali), di cui il 98,16% ha espresso un giudizio positivo, in particolar  modo per quanto riguarda l’allestimento, l’audioguida compresa nel prezzo del biglietto ed estremamente chiara.

Tra le opere più fotografate e condivise sui social (dove sono comparse oltre 2mila recensioni) spiccano Sant’Agata curata da san Pietro e l’angelo di Giovanni Lanfranco proveniente dal Complesso Monumentale della Pilotta di Parma ed il San Sebastiano di Carlo Bononi proveniente dalla cattedrale di Reggio Emilia. Sono 1100 i visitatori che sono tornati a casa con il catalogo, pari a 1 copia ogni 17 visitatori.

Un’altra piccola curiosità. La settimana migliore di biglietti staccati – con una media giornaliera di 224 ticket – è stata quella dal 31 dicembre (quando la rassegna è rimasta aperta sino alle 23.30 per consentire al pubblico di trascorrere le ultime ore dell’anno, prima dell’inizio dell’incendio del Castello, tra le opere di uno dei grandi protagonisti del Seicento) al 7 gennaio con 5.605 visitatori. Il giorno migliore sabato 28 ottobre con 962 biglietti staccati.

Ma qual è la provenienza del pubblico? La percentuale più rilevante, ricavata sempre dalle interviste, è quella dell’Emilia-Romagna, con il  61,76% dei visitatori, seguita dal Veneto con il 13% e, più a distanza, da Lombardia, Toscana e Lazio (rispettivamente 6,66%, 2,71% e 2,98%). Le prime in classifica: Ferrara e la sua provincia 28,98%; segue con una buona percentuale Bologna  17,66%; decisamente più distanziate compaiono Padova 3,30%, Rovigo 2,87%, Roma 2,65% e Venezia 2,49%.

Un pubblico fedele. Il 69,93% delle persone intervistate viene abitualmente a vedere le mostre a palazzo dei Diamanti, mentre il 15.17% ha dichiarato di essere venuto almeno una volta in passato. Il 13,92% è la percentuale dei visitatori venuti per la prima volta ai Diamanti in occasione di questa esposizione.

D’altronde l’arte si conferma uno stimolo importante  per il comparto del turismo locale: tra gli intervistati non locali, infatti, il 70,63% è venuto (o  tornato) in città appositamente per la mostra. Tra questi il 18,69% dei visitatori ha deciso di  pernottare in città per una o più notti. Tra le strutture ricettive, l’opzione preferita degli intervistati è quella degli alberghi (56,40%), seguiti dai bed & breakfast (20,93%), dalle case private (18,02%), camper (3,49%) e infine dagli agriturismi (0,58%).

 

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