Fiscaglia
23 Dicembre 2017
Via ai lavori, "c'è tutta l'intenzione di dare all'Unione gambe, testa e cuore"

Unione Delta Po, la ‘rinascita’ con un nuovo Statuto

di Redazione | 3 min

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Codigoro. L’Unione dei Comuni Delta del Po ha un nuovo statuto. A quattro anni dalla costituzione dell’ente i municipi di Codigoro, Mesola, Goro, Fiscaglia e Lagosanto riuniscono sindaci e consiglieri di riferimento attorno al quarto consiglio per adottare il testo rivisto e corretto rispetto numero di componenti e funzioni conferite all’Unione stessa.

Dopo la fusione di Fiscaglia, avvenuta nel gennaio 2014, si passa dunque da sette a cinque Comuni, e da 21 a 15 componenti del consiglio. Le modifiche sostanziali riguardano le funzioni di partenza in carico all’Unione (art. 5) e la modalità per conferirne di nuove (art. 6).

Per il primo punto, sopravvivono catasto e protezione civile rispetto al vecchio Statuto, mentre scompaiono i servizi sociali, la Polizia municipale e i Servizi informatici, di fatto funzioni già condivise in diversa forma dai Comuni in questione. Sulle modalità di conferimento, si dispone invece la possibilità che ciò avvenga “anche da parte di alcuni soltanto dei Comuni aderenti”, come prima, ma senza la necessità “di accordo di un numero di Comuni pari almeno alla maggioranza”.

“Nonostante quanto paventato dalla stampa, che parla di unione operativa, direi che siamo di fronte ad un depotenziamento – commenta il consigliere di minoranza fiscagliese Alfredo Bertelli -, considerato che si passa da cinque a due funzioni. Ciò significa perdere l‘occasione di risparmiare sui servizi, di fare economia di scala. Inoltre – aggiunge – si annulla il dibattito sullo Statuto stesso nei singoli consigli comunali”.

“Bertelli mi sembra confuso” ribatte Sabina Mucchi, sindaco di Fiscaglia. “Non si toglie nulla, si inizia un percorso di unione specificando le funzioni partenza. Per servizi informatici e polizia municipale siamo già in una forma di associazionismo, e i servizi sociali sono compresi in un comitato di distretto sanitario. Tutto rimane in una situazione di salvaguardia, questo è un primo passaggio, poi possiamo riempire il contenitore man mano”.

“Siete qui come delegati dai singoli consigli, ci sono questioni che è giusto che vengano affrontate all’interno di un consiglio di Unione, altrimenti c’è una contraddizione di fondo: se esiste, bisogna dare all’Unione gambe, testa e cuore perché funzioni” aggiunge Mucchi.

I dubbi del laghese Federico Menegatti (opposizione, new entry per surroga) afferiscono invece alle tempistiche: “Considerato il lungo periodo di immobilismo quali sono i prossimi passi? Esiste una tabella di marcia?” Gli risponde il sindaco di Codigoro, nonchè presidente dell’Unione, Alice Zanardi. “Entro fine febbraio porteremo nei consigli comunali le convenzioni che intendiamo adottare: in quell’occasione ci potrà essere tutta la discussione politica desiderata. La delibera sul nuovo statuto, come previsto dalla legge, non passa invece dai singoli consigli”.

Al voto si astengono Menegatti, Bertelli e Gino Soncini (opposizione Goro). Claudio Dolcetti (opposizione Codigoro) è assente giustificato dall’assemblea, mentre il consigliere mesolano di opposizione Emanuele Moschini si allinea alla maggioranza votando a favore – ed evitando pure di prendere posto nei banchi di opposizione.

Con la surroga di due consiglieri nel frattempo dimissionari, il nuovo consiglio è composto da – elencati in sequenza sindaco, maggioranza e opposizione – Alice Zanardi, Nella Ronconi, Claudio Dolcetti per Codigoro; Gianni Michele Padovani, Francesca Farinella, Emanuele Moschini per Mesola; Diego Viviani, Maria Bugnoli, Gino Soncini per Goro; Sabina Mucchi, Marco Mattioli, Alfredo Bertelli per Fiscaglia; Maria Teresa Romanini, Irene Bigoni e Federico Menegatti per Lagosanto.

Prosit.

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