Continua il botta e risposta tra Pubblica Assistenza Comacchio Soccorso e la consigliera regionale Silvia Piccinini del M5S. Un dialogo che prosegue sulle pagine dei giornali perché “abbiamo letto il suo comunicato stampa sui media – rivelano i volontari – ma non abbiamo ricevuto nessuna email in risposta alla nostra da parte sua”.

“Come associazione accreditata dalla Regione Emilia-Romagna ed essendo lei membro dell’Assemblea Legislativa sempre della medesima Regione – replicano i responsabili della onclus alla Piccinini – ci teniamo a porle nuovamente i seguenti quesiti, dal momento che non abbiamo ricevuto nessuna risposta”.

Le domande sono molteplici: quanti e quali controlli sono stati eseguiti sulle cooperative accreditate, che esercitano in supporto al Servizio Pubblico di trasporto infermi su ambulanza, in provincia di Ferrara? Dal mantenimento dei requisiti di accreditamento, alla formazione, al materiale sanitario presente sui mezzi, al collaudo degli elettromedicali, al rispetto dell’immatricolazione delle ambulanze (come previsto dalla circolare del Ministero delle dei Trasporti del 2009) sino alla regolarità dei conducenti che devono essere muniti della patente B più al Certificato di Abilitazione Professionale KB;  da chi sono stati eseguiti tali controlli?; quando sono stati eseguiti tali controlli?

“Proprio perché lei cita la sicurezza ci pare corretto, da parte sua, rispondere a tali quesiti: non solo a noi, ma a tutta la cittadinanza – commentano i volontari -. Inoltre la invitiamo a porre su tutti gli enti accreditati dalla Regione Emilia-Romagna la medesima attenzione che ha posto solamente sulla provincia di Ferrara. Ha poi mai verificato la qualità dei servizio reso, dal Sistema Territoriale di Emergenza-Urgenza della provincia di Ferrara (comprensivo dei mezzi a supporto ovviamente), rapportandolo anche con realtà di altre province regionali od addirittura nazionali? Pensiamo che riscontrerebbe decisamente molte più note positive (forse ne rimarrebbe pure sbalordita), nel feedback che ne riscontrerebbe, rispetto a quello che i media locali hanno scritto (incalzati da soggetti vari) sino ad oggi, ovvero il fatidico ‘caos ambulanze’; pensiamo che sarebbe corretto farlo per darne dovuta comunicazione, e tranquillità, alla cittadinanza ed in particolare all’utenza che ne fruisce.

Infine, “data la sua attività, e nel rispetto delle prerogative date dal suo mandato in Regione – chiosano i volontari -, questo è quello che dovrebbe fare, sempre a nostro modesto parere: è ovvio che lei farà ciò che ritiene più opportuno, nei limiti della legge e del suo mandato, come del resto faremo anche noi (sempre nei limiti della legge per la tutela del servizio da erogato e del buon nome della nostra associazione).