Attualità
2 Agosto 2017
La consigliera regionale: "Obiettivo è la sicurezza e la qualità del servizio se ci sono criticità, vanno evidenziate ovunque si manifestino"

Caos ambulanze. Piccinini (M5S) replica a Comacchio Soccorso

di Redazione | 2 min

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Silvia Piccinini

Silvia Piccinini, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, risponde alle dichiarazioni molto critiche di Comacchio Soccorso sul caso dei controlli sulle ambulanze.

“Il servizio dei trasporti sanitari in emergenza, trasporto infermi e soccorso – afferma la consigliera regionale – è indispensabile ed è compito della politica e di chi amministra la Sanità assicurarsi che sia svolto con la massima attenzione, professionalità e diligenza. Sempre: sia quando è realizzato con risorse interne all’Ausl(a Ferrara il 65%) sia quando è assegnato ad altri, come le associazioni di volontari (a Ferrara il 35%). I cittadini devono potere contare in ogni caso su un servizio sicuro e professionale anche se gestito dal volontariato o da qualsiasi altro soggetto, come possono essere le cooperative. E se ci sono criticità, queste vanno evidenziate, ovunque si manifestino e non nascoste. Non per fare l’elenco dei cattivi, ma per superare eventuali limiti ed inadempienze riscontrate, carte alla mano, anche dai controlli dell’Ausl, nonostante le dichiarazioni rassicuranti dell’assessore alla sanità, Venturi”.

“Nella mia attività e nel rispetto delle prerogative date dal mio mandato in Regione – prosegue Piccinini – questo è quello che ho fatto e che continuerò a fare, avendo come primo obiettivo la sicurezza e la qualità del servizio dei trasporti sanitari: chiunque lo svolga. Insieme alla tutela di utenti e lavoratori. Non prediligo nessuna categoria in particolare, anzi se il volontariato funziona bene e rispetta le regole ritengo vada valorizzato, perché può essere una risorsa sulla quale contare. Evidenziare possibili limiti o criticità di questa o quella associazione fa parte del percorso per sostenere il valore del volontariato stesso e qualificarne l’attività. Ribadisco che gli aspetti che ho segnalato sono tutti derivanti da dati oggettivi che mi sono stati forniti, su mia richiesta, direttamente dagli uffici. Il progetto di legge che ho presentato sulla figura dell’autista soccorritore – conclude la consigliera regionale – agisce proprio rispetto ad un vuoto normativo e ad una materia che, nell’interesse di tutti (forse in primo luogo proprio degli operatori), richiede una regolazione seria ed è molto delicata: lo dimostrano proprio le proposte di legge presentate a livello nazionale o in altre Regioni, come il Veneto, che ha già provveduto con una sua normativa dedicata”.

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