Politica
13 Giugno 2017
Consuntivo del 2016 chiuso con un piccolo utile di 17mila euro frutto della razionalizzazione e del fondamentale il contributo del Comune di Ferrara

Dopo il buco del 2014, l’Asp rimette a posto il bilancio

di Daniele Oppo | 3 min

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La differenza con i precedenti due anni si vede a colpo d’occhio: se nel 2014 l’Asp aveva chiuso i conti con un buco da 1,4 milioni di euro, due anni dopo, nel 2016, i conti tornano in ordine e possono vantare anche un piccolissimo attivo di 18mila euro.

Merito del grosso sforzo fatto dai Comuni aderenti: Masi Torello, Voghiera e, soprattutto Ferrara che in ragione della sua quota di partecipazione si è anche accollato l’onere di ripianare la quasi totalità del debito (che nel 2015 era sceso a circa 134mila euro). Ma anche di una gestione più attenta, improntata a una maggiore efficienza organizzativa che ha permesso di affrontare senza patimenti – almeno dal punto di vista economico – il continuo arrivo di migranti e le crescenti difficoltà del tessuto sociale. Cosa ben visibile quando a bilancio viene raffrontata la differenza tra valore e costo della produzione: nel 2015 era negativa per 746mila euro, mentre dal 2015 la situazione si è totalmente ribaltata con un valore positivo di 652mila euro, cresciuto fino 726mila euro nel consuntivo 2016, che ha permesso di ottenere un utile – per quanto risicato, poco più di 17mila euro – dopo l’applicazione delle imposte.

I contributi ricevuti dal Comune di Ferrara – come già sottolineato – rimangono fondamentali: su un totale di più 8,8 milioni di euro ricevuti per i servizi dai Comuni aderenti, Ferrara ne ha messi circa 8,7. Una quota non influente in un bilancio che muove 24 milioni di euro di proventi. Altre voci di entrata che pesano in positivo sono quelle che provengono dalla prefettura  per l’emergenza umanitaria e l’accoglienza dei profughi – 6,7 milioni circa – per la gestione dell’Hub di Pontelagoscuro per la quale l’Asp ha preso 1,2 milioni. Dall’Ausl sono arrivati 2,2 milioni per il fondo per la non autosufficienza.

Tra le spese – 23,9 milioni di euro circa in totale -, si evidenziano quella per i servizi socio-assistenziali svolti internamente (che vanno dalla gestione degli stranieri – ma solo in parte – a quella degli anziani) e che sono costati 5 milioni di euro (1,2 di questi per l’accoglienza dei minori). Poco più di 2 milioni invece la spesa per i servizi esternalizzati. Ovviamente la gestione degli stranieri copre una voce di spesa molto elevata: dei 7,8 milioni di “altre spese”, 6,2 sono per l’accoglienza dei profughi.

Dalla nota integrativa si possono osservare anche i debiti dell’Asp, suddivisi a seconda delle scadenze. In totale al 31 dicembre 2016 sono 16,1 milioni di euro, di cui 11 in scadenza a 12 mesi e per lo più dipendenti dai ritardi con i quali arrivano i soldi per l’accoglienza dei richiedenti asilo.

La proposta di bilancio è stata votata all’unanimità dall’assemblea dei soci.

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