Andy Selva in azione con la nazionale di San Marino (foto FSGC)

di Andrea Magri

Andy Selva, quarantun’anni e non sentirli. L’attaccante sammarinese, è ancora in attività e gioca in una squadra di San Marino, La Fiorita, con la quale negli ultimi quattro anni è riuscito a centrare sempre l’Europa. Per due anni ha centrato i preliminari di Europa League e per i restanti quelli di Champions League; si proprio quella Champions League appena vinta dal Real Madrid. E’ anche attaccante della Nazionale Sammarinese, della quale è il primatista di presenza e reti. In passato, invece, ha giocato in piazze importanti come Ferrara, Padova, Sassuolo e Verona, timbrando sempre il cartellino con tanti gol.  

Alla Spal è arrivato nell’estate del 2003, e, in due stagioni della ex Serie C1, segnò 22 gol in 51 gare diventando il beniamino della Curva Ovest, che lo aveva soprannominato “La Bestia”, perché Andy era un’animale dell’area piccola con un’incredibile fiuto del gol.

Da tre anni è  allenatore degli esordienti in un settore giovanile a San Marino e presidente dell’Associazione Sammarinese Calciatori.

Ti saresti mai aspettato di rivedere la Spal in A? Per lo più da prima della classe?

“Certo che me lo aspettavo. La Spal ora è nella categoria che merita e meritava anche prima quando era in Lega pro, vista la passione di calcio che si respira a Ferrara. Essere arrivata davanti al Verona attesta la grande annata condotta dagli uomini di mister Semplici”.

La Spal come dovrà attrezzarsi per restare in A?

“Credo che la Spal debba diventare una realtà come il Sassuolo, il quale con un progetto serio è riuscito a centrare anche l’Europa League. Credo che la società biancazzurra abbia lavorato alla grande in questi anni centrando prima la promozione in serie B e poi in A.  Sono sicuro che saprà lavorare altrettanto bene anche in serie A e non si farà trovare impreparata”.

La Spal, potrà continuare la politica di una rosa composta interamente da giocatori italiani?

“In Italia ci sono ottimi giocatori che oltre confine ci invidiano. Guardate i risultati di squadre come il Sassuolo e l’Atalanta, che sono fra le principali società a lavorare con i giovani. Il problema in Italia, è che si crede ancora poco nei giovani giocatori italiani e si tende troppo spesso a ricorrere al mercato estero”. 

Nel campionato sammarinese ci sono delle “giovani promesse” che consiglieresti al DS Vagnati?

“A  San Marino non ci sono ancora giovani da proporre  alla Spal e nemmeno  che possano giocare in un campionato prestigioso come la serie A. Speriamo un giorno di potercene avere”.

Durante la sua carriera ha avuto tanti allenatori bravi: Sonzogni, Discepoli, Mandorlini e un certo Allegri?

“Tutti molto bravi e preparati ma Max Allegri era una spanna sopra tutti. Un predestinato” [Andy Selva è stato allenato dal mister Allegri quando giocava a Sassuolo nella stagione 2007-2008. In quella stagione i neroverdi centrarono la promozione in serie B e Selva, contribuì in maniera determinante, segnando 15 reti, ndr].

Se dico Spal, cosa ti viene in mente?

“Se mi dici Spal, ti rispondo Eleonora. A Ferrara ho conosciuto la mia attuale compagna, che mi ha regalato la gioia di diventare papà di due bellissimi maschietti”.