Un appello al voto in mezzo alla polemica più feroce che abbia investito negli ultimi anni i rapporti tra Pd, Anpi e Cgil a livello provinciale. Lo lancia Massimo Maisto, che al dibattito a Palazzo Racchetta, quando vennero lanciati gli strali associazione partigiani e Camera del lavoro era presente, pur con convinzioni contrapposte a quelle della mozione Renzi.
“Con queste poche righe – scrive Maisto a Estense.com – voglio fare un appello ai dirigenti, ai militanti e ai soci Anpi, Arci e Cgil: venite in tanti alle primarie del Pd per votare Andrea Orlando”. Il coordinatore della mozione sostiene di essere stato “indeciso se scrivere queste righe perché considero intoccabile l’autonomia culturale, politica e organizzativa delle associazioni e dei sindacati. Io per primo ho passato gran parte della mia vita nell’associazionismo e so bene che l’autonomia va difesa con le unghie e con i denti, ma qui nessuno vuole lederla e vogliamo invece allargare dibattito e partecipazione”.
Eppure Maisto traccia uno spartiacque. Quello tra “un Pd che vuole ascoltare, aprirsi e confrontarsi, ed è quello che vede in Andrea Orlando il segretario giusto” e un altro Pd che evidentemente nei suoi pensieri si pone in modo antitetico quanto a dialogo e partecipazione.
“Basta arroganza, prepotenze e idee di autosufficienza – riprende Maisto -, come ha detto Orlando nella trasmissione ‘Che tempo che fa’. Buona concertazione e programma condiviso come ho ricordato l’altra sera proprio nell’incontro con Corradi (il coordinatore della mozione Renzi che ha criticato Anpi e Cgil, ndr)”.
Maisto riprende il concetto di due Pd, quello rappresentato da Orlando e quello che invece sostiene che “chi critica le riforme del Pd sia in malafede, abbia privilegi da difendere e vada demonizzata, fino all’infelice accusa (totalmente sbagliata) di antisemitismo dell’Anpi. Il Pd è molto più grande e molto più aperto, lo possiamo dimostrare il 30 aprile votando Orlando”.
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