Richetti: i Repubblicani con Anselmo contro gli estremismi
Una Ferrara repubblicana, liberale e democratica. Questo l’obiettivo del Pri, parte della coalizione di centrosinistra, a supporto della candidatura a sindaco di Fabio Anselmo
Una Ferrara repubblicana, liberale e democratica. Questo l’obiettivo del Pri, parte della coalizione di centrosinistra, a supporto della candidatura a sindaco di Fabio Anselmo
Nell'ultima settimana due sono stati gli incontri a Villanova con Fabio Anselmo e Sabrina Pignedoli e, dice Maria Teresa Pistocchi del Movimento 5 Stelle, "un sos corale si leva dalle piccole frazioni rurali del Comune di Ferrara"
“Per una città che sappia guardare lontano”, questo lo slogan della lista civica Ferrara Futura del candidato sindaco Daniele Botti, che spicca in mezzo alle bancarelle di cibo della tradizione ferrarese in un fucsia sgargiante. A raccogliere le firme e spiegare ai passanti il programma elettorale i candidati della lista e Botti in compagnia del deputato di Italia Viva Luigi Marattin
La Conferenza delle donne democratiche di Ferrara, all’indomani di un Primo Maggio che ci ha parlato di lavoro precario, lavoro non sicuro, lavoro povero, ha organizzato un momento di approfondimento sui diritti delle donne
Diversi ferraresi si sono uniti al gruppo della lista civica “Ferrara al Centro – Andrea Maggi con Alan Fabbri Sindaco” alla "Camminata del Benessere" sulle Mura guidati dall'assessore Andrea Maggi con la madrina Susanna Messaggio
Se Massimo Maisto, vicesindaco di Ferrara, ha scelto di stare dalla parte dello ‘sfidante’ Andrea Orlando, Luigi Vitellio, segretario provinciale del Pd, rimane fedele al segretario uscente Matteo Renzi in vista del congresso.
“In questo percorso congressuale – scrive Vitellio in un post su Facebook – sosterrò Matteo Renzi, perché penso che il Pd abbia bisogno di una leadership forte, che non significa un uomo solo al comando. Servono scelte forti ed un partito che ad ogni livello discuta e decida: nella mozione c’è proprio questa idea di partito che condivido. Lo sosterrò perché non voglio un segretario che abbia come mandato mettere solo in sicurezza il Pd, voglio un segretario che possa cambiare questo Paese, perché senza un buon Paese risulterebbe inutile avere un buon partito”.
Il Pd, sostiene Vitellio, è nato “per superare la frammentazione preesistente e cambiare, da sinistra, l’Italia, offrendo una prospettiva al nostro paese che non sia il populismo. Lo sosterrò perché l’unità è fondamentale, ma non va confusa dall’unanimismo: un partito plurale come il nostro deve sapere discutere e decidere ed il fatto di ‘non decidere’ per mettere d’accordo tutte le ‘sensibilità’ significa far morire la nostra comunità”.
Non mancano critiche a chi, almeno nella sua visione, guarda al passato o a chi intraprende la lotta per la leadership del partito con mire personali: “Mandiamo in soffitta i ‘si è sempre fatto così’ o le ricerche di ‘soluzioni politiche’ per rimandare i problemi: entriamo nella carne viva di ciò che ci viene richiesto delle persone, parliamo a loro e non al nostro ombelico. Non permettiamo a chicchessia di credersi detentore monopolista del concetto di sinistra, non permettiamo di mascherare sfide squisitamente personalistiche in lotte politiche. Abbiamo tante vere sfide di fronte a noi: Europa, lavoro, sicurezza, inclusione. Abbiamo bisogno di un partito forte in Europa che ponga al centro della discussione europea il tema dei profughi: non possiamo affrontare questa sfida solo con i nostri valori, c’è bisogno che tutti facciano la propria parte in Italia e in Europa”.
Per Vitellio, con il governo a guida Pd “abbiamo intrapreso una strada importantissima: oggi i giovani che entrano nel mercato del lavoro possono avere diritti che prima guardavamo con il binocolo (malattia retribuita, accesso al credito, maternità) ma dobbiamo fare di più perché un paese che vuole innovare non può lasciare le competenze dei giovani fuori dal mercato del lavoro”. Anche “sicurezza”, ormai, “è una parola di sinistra e per questo chi sbaglia deve pagare, sempre. La sicurezza deve essere ‘sociale’: nessuno deve rimanere indietro, il nostro obiettivo deve essere quello di creare opportunità di inclusione sociale per tutte le persone che sono rimaste schiacciate dalla globalizzazione”.
“Il Governo certamente poteva fare di più – afferma il segretario provinciale – nonostante la composizione così eterogenea del Parlamento e soprattutto comunicare con maggiore forza la nostra idea di società, ma ciò non deve mettere in secondo piano il lavoro svolto: sui diritti civili, sulla scuola, sul lavoro e sulle politiche sociali. Il nostro partito deve essere rigenerato per affrontare queste nuove sfide: dobbiamo sfuggire alla tranquilla autoreferenzialità e assumere sempre di più il ruolo di punti di riferimento di comunità. Un partito quotidiano, che deve selezionare e formare classi dirigente, facendo un giusto mix tra preferenze e competenze, perché il solo voto non serve se non lo si sa esercitare. C’è bisogno di tutte e di tutti in questa sfida – conclude – io ci sarò come sempre con braccia, cuore e cervello: con Matteo Renzi, per il Paese, per il Pd”.
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