Politica
2 Febbraio 2017
Il consigliere sollecita l’esecutivo regionale “a rivedere la rimodulazione dei servizi nella rete ospedaliera ferrarese”

Disagi per gli utenti a Cona, Fabbri (Ln): “La Giunta che fa?”

di Redazione | 2 min

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“Quali le ragioni dei gravi disagi riscontrati all’ospedale Sant’Anna di Cona, cosa intende fare la Giunta?”. A chiederlo, in un’interrogazione, è Alan Fabbri (Ln).

Il consigliere sollecita, in particolare, l’esecutivo regionale “a rivedere la rimodulazione dei servizi nella rete ospedaliera ferrarese”. Nonostante, evidenzia il capogruppo della Lega, “le ingenti risorse investite negli anni scorsi e la conseguente rimodulazione dei servizi nella rete ospedaliera locale, l’ospedale ferrarese di Cona si trova in piena emergenza: i reparti sanitari come pronto soccorso, medicina d’urgenza e le medicine specialistiche faticano a sostenere l’afflusso costante di persone da tutta la provincia, inoltre c’è il problema dell’intasamento delle liste degli interventi chirurgici”.

L’ingolfamento dei ricoveri, prosegue, “è da tempo motivo di vertenze sindacali e legali, visti i rischi clinici per i pazienti e le migliaia di ore lavorative non retribuite ai medici in servizio”.

Evidentemente, conclude Fabbri, “la riorganizzazione provinciale della sanità ferrarese non ha portato i risultati sperati”. “Ci si vanta di una sanità che presenta, invece, molte ombre – commenta Fabbri – mentre accanto a noi esiste una realtà come il Veneto dove (secondo dati diffusi da Il Sole 24 Ore, ndr) in 72 strutture – tra case di cura, ospedali, presidi – si registrano numeri di assoluta eccellenza. Bisognerebbe imparare da altre esperienze più virtuose”.

Chiamato in causa dalla Ln in Assemblea legislativa, l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, aveva liquidato la querelle asserendo che tutte le strutture sanitarie più moderne, in chiave organizzativa, adottano come soluzione di fare slittare gli interventi programmati. “Si procede sempre con interventi tampone, in sottrazione di servizi – dice Fabbri – ma se anche un’associazione di categoria come l’Anaao ha chiamato in causa l’Ispettorato del lavoro, per quanto attiene il rispetto dei turni in corsia, e i medici si trovano a svolgere moltissime ore di lavoro extra, non retribuite, per far funzionare l’ospedale, evidentemente qualcosa non va. Vale per Cona, come per l’ospedale del Delta, dove, non più tardi di due giorni fa, i vari sindaci del territorio (Lagosanto, Comacchio, Codigoro, Mesola e Goro, ndr) lamentavano la poca chiarezza nella programmazione e riorganizzazione sociosanitaria della struttura. Senza contare il depotenziamento dei reparti di gastroenterologia, emodinamica, ambulatorio pediatrico ad accesso diretto, fino all’annunciata chiusura della maternità. Per non parlare del sovraccarico di lavoro per gli operatori. In tutto questo – tira le somme Fabbri – vediamo un’organizzazione sociosanitaria provinciale che fa acqua da tutte le parti, dai piccoli presidi, agli ospedali per acuti”.

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