Masi Torello
16 Gennaio 2017
Masi Torello come Shanghai e Gerusalemme. Il plastico pronto in due anni

Un intero paese ricostruito in 3D

di Redazione | 3 min

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di Pietro Perelli

Masi Torello. Un intero paese ricostruito in formato tridimensionale. Un nuovo progetto, unico in Italia, vedrà protagonista il comune di Masi Torello. Si tratta della realizzazione di un plastico in 3D del territorio comunale in scala 1:500. Promosso dal comune e dall’istituto comprensivo Alberto Manzi, vedrà coinvolte le classi della scuola secondaria di primo grado e probabilmente anche la classe quinta della primaria di Masi Torello. A coadiuvare il progetto sarà la società TryeCo 2.0 che si occupa di offrire servizi integrati per il trasferimento tecnologico tra diversi settori. Per fare un esempio concreto, uno degli ultimi progetti portati a compimento è la realizzazione di un modello prima virtuale poi fisico del Tempio di Bel, ubicato a Palmira, in Siria, e distrutto da Daesh nell’estate 2015.

 “È un progetto – dice il sindaco Riccardo Bizzarri – studiato con la scuola per cercare di creare un prototipo del territorio in scala 1:500 che possa essere utile all’ufficio tecnico del comune, ai Carabinieri e alla Protezione Civile e agli stessi studenti, che impareranno l’uso di nuove tecnologie. Deve essere un modello di eccellenza nazionale, visitabile da altre scuole e deve essere un progetto didattico che avvicini e insegni l’utilizzo di nuove tecnologie ai ragazzi delle nostre scuole”.

Il plastico in 3D di Shangai

Si tratta di un progetto ambizioso che con la partecipazione di TryeCo si affida a un gruppo che, come dice il ceo di TryeCo Matteo Fabbri, “da dieci anni lavora nella stampa 3D soprattutto per lavori riguardanti i beni culturali”. Continua poi il ceo dicendo che “lo scopo finale deve essere quello di creare uno strumento unico per completezza in Italia, dato che in poche città si è creato un plastico di questo tipo e soprattutto in nessun caso si tratta di plastici che vedano la mappatura completa del territorio ma solo di alcune aree; all’estero si sono dotate di un sistema come questo città come Gerusalemme e Shanghai che lo utilizzano, tra le altre cose, come modello per valutare l’impatto ambientale di nuove costruzioni”.

 

La scuola si doterà di una stampante 3D, che utilizzerà materiale di riciclo. Ogni studente si vedrà assegnare una zona di competenza da “mappare” per poi riprodurre in un modello da stampare in 3D. Il tempo di realizzazione, che dovrà assecondare i calendari scolastici, “va dai 18 ai 24 mesi” aggiunge Fabbri, ricordando come il plastico “sarà utile anche alle forze dell’ordine e alla protezione civile per pianificare al meglio le strategie da adottare in caso di emergenze o, speriamo non sia mai necessario, di catastrofi”.

Simone Colombarini dell’azienda Vetroresina si dice “contento di poter partecipare a un progetto innovativo per Masi e, in iniziative come questa, un’azienda del territorio, la Vetroresina, non può mancare”. Filippo Gallieri di Rexnord Tollok sottolinea come “la nostra società multinazionale è all’avanguardia nel proprio settore e per questo ci fa doppiamente piacere legarci al territorio e che il territorio a sua volta crei progetti all’avanguardia”.

“I ragazzi delle scuole – dice Fabio Muzi, dirigente scolastico – saranno coinvolti in un progetto molto complesso ma molto formativo che li vedrà realizzare i modellini in 3D utili a realizzare in primo luogo il plastico virtuale che poi verrà ricreato attraverso l’utilizzo di una stampante 3D”.

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