Spettacoli
7 Maggio 2016
Prosegue il 10 maggio al Teatro comunale la stagione concertistica di Ferrara Musica

Jordi Savall, un viaggio nella Istanbul musicale del Settecento

di Redazione | 2 min

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Jordi Savall (foto di David Ignaszewski )

Jordi Savall (foto di David Ignaszewski )

Martedì 10 maggio al Teatro Comunale di Ferrara, ore 20.30, il cartellone di Ferrara Musica prosegue con un concerto di straordinario interesse dal titolo ‘Istanbul. La musica dell’Impero Ottomano nel dialogo con le tradizioni armene, greche e sefardite’, che vede la partecipazione di un grande protagonista del mondo musicale come Jordi Savall, già più volte ospite della stagione concertistica.

Savall è una figura eccezionale nel panorama musicale contemporaneo: grande virtuoso della viola da gamba e carismatico direttore d’orchestra, da oltre trent’anni si dedica alla ricerca di tesori musicali dimenticati del repertorio musicale antico e barocco, dimostrando con il suo successo che la musica antica è più viva e attuale che mai, capace di interessare ed emozionare un pubblico sempre più vasto.

Dopo una serie di concerti che nelle passate stagioni hanno riscosso l’entusiasmo del pubblico ferrarese offrendo anche a Savall l’occasione di apprezzare la città e il suo patrimonio musicale che è andato ad esplorare presso la Biblioteca Ariostea, il musicista torna ad esibirsi per Ferrara Musica con l’ensemble da lui fondato, il gruppo strumentale Hespèrion XXI, specializzato nell’esecuzione della musica antica.

Creatore di progetti tematici di straordinario fascino che spesso collegano tra loro storia, cultura e religione, questa volta Savall propone una serata dedicata al principe moldavo Dimitrie Cantemir, vissuto a Istanbul a cavallo tra Seicento e Settecento e autore di un testo fondamentale, Il Libro della Scienza e della Musica. Cantemir fu anche letterato e filosofo ed eletto membro dell’Accademia delle scienze di Berlino nel 1714, figura d’intellettuale paneuropeo ante litteram.

Nel concerto vengono accostate musiche di corte di sorprendente ricchezza ritmica, che sono di “divertimento” perché sono state scritte per momenti celebrativi o per essere ballate, a brani armeni di grande malinconia e pezzi sefarditi di grande profondità e rara bellezza. Come spiega lo stesso Savall: «Vogliamo presentare le musiche strumentali colte della corte ottomana del XVII secolo, tratte dall’opera di Cantemir, in dialogo e alternanza con le musiche ‘tradizionali’ del popolo, rappresentate qui da materiale di tradizione orale di musicisti armeni e da quello delle comunità sefardite accolte, in seguito alla loro espulsione dal regno di Spagna, in città dell’impero ottomano come Istanbul o Smirne».

Prezzi da 16 a 40 euro; last minute dalle 18 (da 15 a 20 euro).

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